Ulss 2 Mara Trevigiano. Al via la seconda edizione “Outdoor” per il disagio sociale adolescenziale
Nel programma per i disagi psicologici adolescenziali, iniziato nello scorso settembre nel distretto di Pieve di Soligo, sono stati presi incarico oltre 100 ragazzi. Dai dati forniti dall’Unità operativa Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia, per la maggior parte dei casi sono stati registrati disturbi ansioso-depressivo che, per oltre il 50% hanno evidenziato comorbidità con comportamenti autolesivi
di Endrius Salvalaggio
17 MAR - Continuano i servizi sul benessere sociale degli adolescenti nella Ulss 2 Marca Trevigiana. A settembre 2021 si è dato il via al progetto “Outdoor Insieme natural-mente” per adolescenti con problemi di ritiro sociale e per i loro genitori. A novembre aveva preso avvio il servizio sulla cura per la dipendenza da videogiochi e social, anche questo rivolto a ragazzi e ragazze adolescenti con comportamenti disfunzionali legati alle nuove tecnologie e, in particolare, alla dipendenza da videogiochi, internet e social network. Pochi giorni fa, sempre nella Ulss 2, nel distretto di Pieve di Soligo è iniziata la seconda edizione del progetto “Outdoor Insieme natural-mente”.
“Dall’inizio dell’attività del progetto Outdoor Insieme natural-mente, nell’Unità Operativa Semplice di Neuropsichiatria Infantile del Distretto di Pieve di Soligo, abbiamo preso in carico oltre 100 adolescenti –
spiega il responsabile, Dr Adriano Compagno – i quali, in percentuale, sono caratterizzati per il 37% di un disturbo misto ansioso-depressivo
e, in almeno in metà dei casi
, associato a comportamenti autolesivi; un ulteriore 15% dei ragazzi in cura hanno avuto problemi di tipo comportamentale, il 10% un disturbo di personalità e un altro 10% di disturbi del comportamento alimentare. Infine il 28% presentava, in associazione a un quadro ansioso-depressivo, un problema dalle conseguenze di ritiro sociale e rifiuto scolastico”.
Si tratta di adolescenti che presentavano già un disagio nella sfera introversiva prima del Covid, ma che poi, a causa di vari lockdown e altre limitazioni, questo disagio si è intensificato. Il progetto risponde ai bisogni evolutivi degli adolescenti con varie forme di disagio psicologico e blocchi evolutivi e, al contempo, sostiene i genitori che hanno dovuto fronteggiare questa situazione.
“Deve essere chiaro che la sofferenza psicologica è una sofferenza non solo individuale ma anche e soprattutto relazionale e per questo motivo è fondamentale anche il coinvolgimento dei genitori –
continua il Dr Nicola Michieletto, Direttore dell’Unità operativa Complessa Infanzia Adolescenza Famiglia e Consultori del Distretto di Pieve di Soligo -. Il cambiamento del modello familiare con il passaggio da una famiglia di tipo paternalistica ad una famiglia di tipo narcisistica, hanno reso i ragazzi più in contatto con le loro emozioni rendendoli molto più fragili”.
“Ma essere fragili non è necessariamente un fatto negativo –
aggiunge il Dr Compagno – e, anzi, è proprio affrontando le crisi, come quelle legate alla crescita, che si diventa più forti e consapevoli di sé”.
L’accesso al gruppo avviene dopo un colloquio preliminare e necessita della partecipazione di almeno uno dei genitori
Per informazioni: unità operativa semplice di neuropsichiatria infantile per l’adolescenza del Distretto Pieve di Soligo, tel. 0438 665940 mail:
adolescenza.pievedisoligo@aulss2.veneto.it
Endrius Salvalaggio
17 marzo 2022
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