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Ricambio generazionale Mmg. Rossi (Simg Umbria): “Nuovi ingressi siano occasione per cambiare organizzazione lavoro”


"La risposta alle possibili carenze di medici dovute ai prossimi massicci pensionamenti deve passare da un diverso carico assistenziale dei singoli professionisti". E poi ancora: "Guardando al futuro insieme ai nostri giovani medici, dobbiamo migliorare l’efficienza dell’assistenza sul territorio fondata sulla centralità del medico di famiglia". Così il presidente Simg Umbria in occasione dell’8° Congresso Interregionale della Società in svolgimento a Terni.

08 GIU - “Centinaia di nuovi ingressi di medici di famiglia nei prossimi 5 anni devono essere l’occasione per cambiare l’organizzazione del lavoro e migliorare l’assistenza per i cittadini”. Così il presidente Simg Umbria Alessandro Rossi in occasione dell’8° Congresso Interregionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) del Centro Italia che si sta svolgendo il 7-8 giugno a Terni.
 
“La risposta alle possibili carenze di medici dovute ai prossimi massicci pensionamenti deve passare da un diverso carico assistenziale dei singoli professionisti. Sarà certamente necessario cambiare l'organizzazione dell’assistenza territoriale in Umbria come nelle altre Regioni, che tra le varie problematiche presenta, ad esempio, una carenza di infermieri in affiancamento dei Mmg nelle diverse strutture di aggregazione. Solo liberando il medico dalle sempre maggiori incombenze che non fanno parte della sua professione, avremo a disposizione più tempo da dedicare ai pazienti, per gestire cronicità sempre in aumento e per liberare i pronti soccorso degli ospedali da troppi cittadini che ancora oggi non riescono a trovare risposte sul territorio”, ha proseguito.
 
Le cifre in discussione in questi mesi ci parlano di più del 50% (oltre 350) dei medici di medicina generale in pensione nei prossimi 5 anni solamente nella Regione Umbria su un totale attuale di circa 750 medici di famiglia in attività. Sono questi i dati che disegnano un quadro di possibile criticità per l’assistenza sanitaria, condivisi da vari studi che prendono in esame i dati dell’Istat e dell’Enpam, ma suscettibili di ulteriori cambiamenti grazie agli ultimi interventi sul versante pensionistico, sui quali sono a lavoro Ministero della Salute e Regioni e che pongono l’esigenza di una riflessione importante su come dovrà cambiare l’organizzazione delle cure primarie nel nostro Paese nei prossimi anni.

Al centro dei lavori del Congresso anche le nuove generazioni di Medici di famiglia. 220 giovani medici di famiglia under 40 “in formazione” per costruire l’assistenza sanitaria primaria del futuro, puntando su nuovi servizi e su una nuova organizzazione del lavoro del medico di medicina generale che mettano al centro il cittadino e lo accompagnino nel corso di tutta la sua vita.

Questo l’obiettivo del Congresso, partendo dall’analisi dell’attuale sistema di gestione dei malati cronici, che nei territori prevede nelle varie regioni diversi modelli di gestione delle cronicità: dalle Aft alle Uccp alle Case della Salute, che con organizzazioni differenti stanno accompagnando questo processo di trasformazione.

“Guardando al futuro insieme ai nostri giovani medici, dobbiamo migliorare l’efficienza dell’assistenza sul territorio fondata sulla centralità del medico di famiglia, che in Umbria ha il proprio pilastro sulla rete dei nuovi ambulatori delle Aft (Aggregazioni Funzionali Territoriali) – ha dichiarato il presidente Rossi -. Dobbiamo essere pronti per garantire ai cittadini servizi innovativi grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e ad una vera integrazione con altre figure professionali come gli infermieri del territorio, per evitare ai nostri pazienti cronici eventi acuti che li debbano costringere a rivolgersi all’ospedale”. 

“La medicina territoriale del futuro – ha sottolineato il Presidente nazionale Simg Claudio Cricelli - con l’invecchiamento progressivo della popolazione dovrà sempre più prendersi cura dei cittadini nel corso di tutta la loro vita, prima che si sviluppino le cronicità. Dobbiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti con competenze nuove per la nuova generazione di medici che si sta affacciando alla professione. Il ruolo della SIMG è proprio quello di fornire ai protagonisti di questo cambiamento la formazione adatta a questo nuovo scenario, per prepararli alle nuove metodologie di cura, proponendo nuovi modelli di ambulatori ricchi di nuove prestazioni e servizi”.

“Questo nostro Congresso che abbiamo voluto basare sul passaggio generazionale – ha sottolineato il Past President Umbria e membro della Giunta esecutiva nazionale della Simg Damiano Parretti – vuole creare le condizioni per lo sviluppo professionale delle nuove generazioni, basato sul patrimonio scientifico messo a disposizione dalla Simg, e rimuovendo gli ostacoli che il cambiamento ci sta portando. Cambiano dunque i medici e i nuovi modelli di assistenza devono rispondere ai cambiamenti demografici, migratori ed epidemiologici”.

08 giugno 2019
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