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Scandalo sanità in Umbria/1. Cgil Medici: “Magistratura vada fino in fondo ma non paralizzare il Ssr”


Il segretario regionale del sindacato Mauro Patiti denuncia come “l'azione giudiziaria necessaria per ristabilire la legalità nella nostra regione, non può però portare al blocco dei processi di stabilizzazione e di adeguamento del personale avviati negli ultimi mesi”.

23 APR - “A seguito delle note vicende che hanno investito la sanità umbra, è molto alto il rischio di una paralisi che potrebbe ricadere su cittadini ed operatori”, a denunciarlo è Mauro Patiti, segretario regionale della Fp CGIL Medici, che, rivolgendosi alle istituzioni, chiede che “si lavori da subito per prevenire effetti nefasti e irreparabili sui servizi sanitari e sul personale medico e sanitario, già da tempo sovraccaricato da condizioni di lavoro ormai inaccettabili”. 

“L'azione giudiziaria - dice Patiti - necessaria per ristabilire la legalità nella nostra regione, non può però portare al blocco dei processi di stabilizzazione e di adeguamento del personale avviati negli ultimi mesi”.

“L’Umbria da anni compare tra le prime tre Regioni benchmark in termini di prestazioni e qualità dei servizi sanitari esclusivamente grazie alla dedizione ed alla professionalità degli operatori, vista l’inarrestabile e progressiva riduzione del personale. Concorsopoli non deve essere l’alibi per mandare in tilt la Sanità umbra nella sua totalità”, conclude il sindacalista.

Gli fa eco Antonella Pecci che nella Fp Cgil coordina i dirigenti sanitari e amministrativi: “Il piano assunzionale rischia di essere bloccato all’origine perché vanno immediatamente sostituiti i responsabili amministrativi che devono seguire le procedure di selezione concorsuale”.

“All’Ospedale di Terni ad esempio - prosegue il coordinatore delle Fp Cgil Medici dell’Azienda, Francesco Fioriello - abbiamo fatto un lavoro enorme per avviare le procedure concorsuali, sarebbe ora una catastrofe vederle bloccate”. 

“Confermiamo, come già ribadito dalla Cgil dell'Umbria, pieno sostegno e fiducia nell'azione della magistratura che deve andare fino in fondo - conclude Fabrizio Fratini, segretario generale della Fp Cgil dell'Umbria – al contempo, è evidente che la nostra regione ha assoluta necessità di personale per rispondere ai bisogni sanitari. A pagare non possono essere cittadini ed operatori”.

23 aprile 2019
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