40 anni della legge Basaglia, le iniziative della Regione Umbria
Sono previste per il 28, 29 e 30 novembre a Perugia, presso il cinema Modernissimo, una serie di iniziative e riflessioni organizzate dalla Regione Umbria sulle prospettive dei servizi per la salute mentale a quarant'anni dalla chiusura dei manicomi. Le attività coinvolgeranno esperti, cittadini e rappresentanti del mondo associativo. L'assessore Barberini: “tre giornate per rilanciare la discussione sul tema della salute mentale”
27 NOV - Tre giorni di eventi e riflessioni con esperti, cittadini e rappresentanti del mondo associativo, sulle prospettive dei
servizi per la salute mentale, a quarant’anni dalla legge Basaglia che ha decretato la chiusura dei manicomi: a darne notizia la Regione Umbria che ha promosso e prganizzato l'iniziativa, in collaborazione con la Scuola Umbra di Amministrazione pubblica per il 28, 29 e 30 novembre, a Perugia, presso il cinema Postmodernissimo.
Si comincia mercoledì 28 novembre alle 21.30, con la proiezione del film “CIMAP! Cento italiani matti a Pechino”, di Giovanni Piperno.
Giovedì 29, alle 16, presente l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare,
Luca Barberini, ci sarà un convegno con riflessioni tratte dal libro di John Foot, “La repubblica dei matti”, con la presenza dell’autore, che interverrà sul tema “La psichiatria radicale in Italia: il caso dell’Umbria”. Ne parleranno con l’autore Francesco Scotti e Alberto Antonini, anche in riferimento alle diverse esperienze di Perugia e Terni. Coordinerà Marco Grignani.
Quindi si affronterà la tematica “Politiche, diritti e pratiche di salute mentale comunitaria: un itinerario antropologico” con Massimiliano Minelli, professore associato di Antropologia culturale dell’Università degli Studi di Perugia. A seguire riflessioni su “La psichiatria di comunità in Umbria: modelli di riferimento ed esperienze”, con Fiorella Giacalone, professore associato di Antropologia culturale, dell’Università degli Studi di Perugia. Alle 21 la proiezione del film “Fortezze Vuote” di Gianni Serra, una testimonianza voluta nel 1974 dalla Regione Umbria e dalla Provincia di Perugia, con l’obiettivo di fornire una testimonianza pubblica del lavoro svolto in campo psichiatrico.
Venerdì 29 si apre alle ore 9 con un convegno, articolato in diverse sessioni. Si aprirà con i saluti di Paola Casucci, dirigente della Regione Umbria competente in materia. Quindi si parlerà di “Progressi in psichiatria: dov’è il progresso?”, con
Bernardo Carpiniello, ordinario di Psichiatria all’Università degli Studi di Cagliari e past president Società Italiana di Psichiatria. Poi un confronto su “La valutazione delle politiche di Salute Mentale in Italia”, con
Fabrizio Starace, direttore DSMDP, Ausl Modena e Presidente Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica. Coordineranno Elisabetta Rossi e Alfonso Tortorella.
A seguire, lo spazio dedicato alle istanze portate dai rappresentanti delle associazioni di utenti e familiari in salute mentale, del terzo settore e dei direttori del Dipartimento di salute mentale di Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2, Maria Patrizia Lorenzetti e Antonia Tamantini. Coordinerà il confronto Silvio D’Alessandro. Le conclusioni saranno affidate all’assessore Luca Barberini. Alle 16 è in programma la proiezione del film “Si può fare”, di Giulio Manfredonia, ispirato a storie vere delle cooperative sociali nate negli anni Ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi, in seguito alla legge Basaglia.
Sono previste inoltre, attività laboratoriali volte a coinvolgere gli studenti delle scuole superiori, attraverso lavori finalizzati a riflettere sul tema delle diversità e attività legate al recupero e alla riorganizzazione, in senso museografico, del materiale documentale e fotografico “disperso” in vari siti.
“L’obiettivo dei tre giorni di eventi e delle numerose attività correlate - spiega l’assessore Barberini - non è soltanto celebrare una legge rivoluzionaria, che ha sancito la chiusura dei manicomi e ridato dignità e diritti alle persone con disagio mentale, ma soprattutto rilanciare la discussione sul tema della salute mentale. Tutto ciò anche rispetto a un quadro epidemiologico e sociale profondamente cambiato, in cui emergono nuove istanze e nuovi bisogni ai quali occorre dare risposte tempestive e adeguate, puntando innanzitutto sull’inclusione sociale di chi si trova a vivere certe fragilità. In questi anni -conclude - la questione della salute mentale è stata riportata al centro del dibattito e della programmazione regionale, analizzando le criticità e riorganizzando i servizi, per dare risposte migliori a cronicità e nuovi bisogni. In questo quadro, sono stati attivati gruppi di lavoro specifici e un tavolo tematico nell’ambito del nuovo Piano sanitario regionale 2019-2021, che ha coinvolto direttamente anche associazioni di utenti e familiari, al fine di arrivare a percorsi e soluzioni condivisi ed efficaci”.
27 novembre 2018
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