“La riorganizzazione – spiega l’assessore – recepisce, integra e attua quanto già previsto in due deliberazioni della Giunta regionale risalenti al 2008 e al 2014 e soprattutto è legata all’accordo Stato-Regioni del 2011, relativo ai criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta di diagnostica di laboratorio, che prevede adempimenti precisi a cui ottemperare per evitare penalizzazioni economiche e qualitative del Servizio sanitario regionale. È pertanto necessario e non facoltativo attuare il nuovo modello organizzativo, per evitare un’inadempienza della Regione Umbria presso il Tavolo di monitoraggio nazionale sull’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)”.
Barberini evidenzia inoltre che “il nuovo modello organizzativo della rete dei servizi di diagnostica di laboratorio permetterà un miglioramento del livello di efficienza, appropriatezza e sostenibilità dell’intero sistema, senza diminuire il grado di efficacia e sicurezza delle cure erogate”.
L’assessore sottolinea quindi che “non ci sarà alcun disagio per i cittadini, che troveranno gli stessi servizi nei punti prelievi attualmente attivi e che vedranno potranno contare su un potenziamento dei servizi di refertazione online, che saranno accessibili anche direttamente dai medici di medicina generale”.
Barberini ribadisce infine che “le disposizioni relative alla riorganizzazione dei laboratori analisi che verrà definita nell’arco di circa due anni, al mantenimento degli ospedali di Gubbio-Gualdo Tadino, Spoleto e Orvieto nella rete regionale dell’emergenza urgenza, al funzionamento H24 dei servizi di diagnostica di laboratorio tutti i presidi ospedalieri con pronto soccorso e degenza per acuti e al potenziamento degli stessi nei presidi in cui sono presenti Centri specialistici di riferimento regionale, sono state trasmesse in maniera vincolante a tutti i direttori generali delle Aziende sanitarie regionali e ne è stata data comunicazione ufficiale a tutti i sindaci dei Comuni interessati”.
11 ottobre 2018
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