Umbria. Barelle in corsia a Terni e Perugia. Il M5S: “E ci si vanta di essere Regione benchmark...". Ma l'Ao di Perugia si difende: “Problema già risolto”
"Oltre una decina di letti posti in varie corsie, stanze sovraffollate, mancanza di dispositivi e assenza di comfort" al S.Maria di Terni. Mentre all'Ao di Perugia il M5S denuncia "ben 2.151 posti letto aggiunti nel 2015". Ma l'Ao di Perugia replica: "Difficoltà superate e lettura dei dati strumentale". E annuncia possibili "iniziative a tutela dell'immagine dell'Ao e dei suoi dipendenti".
14 FEB - Scontro in Umbria tra il Movimento 5 Stelle e l'Ao di Perugia. Il motivo dello scontro sono i posti letto aggiuntivi, dopo che il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale,
Andrea Liberati, ha pubblicato un video "della vergogna", come lo definisce Liberati, sulle barelle nei corridoi dell'ospedale San Maria di Terni e denunciato la stessa emergenza all'Azienda ospedaliera di Perugia sulla base dei dati del 2015 forniti dallo stesso ospedale.
All'ospedale di Terni, scrive Liberati sul sito dei 5 Stelle dell'Umbria, dove è stato pubblicato anche il video, si "constatata una situazione che ha superato il limite, mortificando la dignità degli esseri umani e della loro privacy; una vergogna, aggravata dal fatto che i pazienti al momento del ricovero non vengono avvertiti sul fatto che finiranno nei corridoi, senza possibilità di scegliere. Oltre una decina di letti posti in varie corsie, stanze sovraffollate rispetto all’effettiva disponibilità, rischi per la mancanza dei dispositivi sanitari viceversa presenti nelle camerate, assenza di comfort. Quel che finora si è voluto far passare per fenomeno estemporaneo ed emergenziale è invece la consuetudine nei reparti di Medicina Interna e d’urgenza (diretto dal prof. Schillaci) al piano terra, ma anche della Clinica Medica (diretta dal prof. Coaccioli) al quinto piano. La situazione - denuncia ancora Liberati - peggiora in maniera evidente nei fine settimana, quando, come constatato, alcuni reparti come il week hospital e il day surgery chiudono per mancanza di personale. Con ciò vengono aggravate anche le responsabilità e i carichi lavorativi che ricadono su medici e paramedici che devono districarsi, facendo slalom nelle corsie, percorrendo decine e centinaia di metri in più ogni giorno per raggiungere i malati ‘temporaneamente’ collocati nei reparti liberi, con un numero eccessivo di pazienti da dover assistere, con evidenti rischi per la qualità del servizio sanitario offerto. Questo è il risultato dell’assenza di una visione regionale e locale dell’organizzazione di un servizio sanitario efficiente. Ci si muove solo per tamponare l’emergenza rispetto a una concreta programmazione. Mancano gli investimenti; si effettuano tagli lineari il cui unico risultato è un continuo scivolamento nella classifica dei servizi di assistenza di base, lasciando precipitare l’Umbria verso il decimo posto nella classifica nazionale. In pratica - prosegue il capogruppo del M5S - ci si vanta che l’Umbria è considerata un benchmark per i bassi costi, ma non si dice che poi la gente soggiorna in stanze sovraffollate o sui corridoi, perché mancano personale e attrezzature, tanto a Perugia quanto a Terni: ecco quale ennesimo e visibile fallimento hanno prodotto la ‘cura Marini’ e l’atavica noncuranza del sindaco Di Girolamo".
Quanto all'Ao di Perugia, l'attacco dei 5 Stelle si basa sui dati forniti dalla stessa Azienda su richiesta dei Pentastellati al Dg Walter Orlandi. "La risposta di Orlandi - afferma Liberati - rappresenta un’autentica autodenuncia in merito alla crisi strutturale delle barelle in corsia presso l’Azienda ospedaliera di Perugia: ben 2.151 posti letto aggiunti nel 2015 tra corridoi, stanze di degenza e medicherie; 151 giorni di emergenza barelle; un insulto reiteratamente perpetrato contro la dignità umana, un rischio per i pazienti e una responsabilità aggiuntiva per il personale medico e paramedico, a detrimento della qualità del servizio. Il report conterrebbe inoltre due dati inaffidabili: il numero dei letti aggiunti relativi a ‘Medicina interna – Scienze oncologiche’, visto che dal 15 giugno ci sono una serie di zeri, come se il dato non fosse stato più aggiornato. Inoltre Orlandi sostiene di non poterci fornire i dati 2014, poiché comportano un’onerosa elaborazione: e allora ci chiediamo come possa la presidente Catiuscia Marini controllare i trend e valutare il raggiungimento degli obiettivi, non avendo a disposizione questi numeri. Permane un grande problema nella trasparenza di questa Regione". Per Liberati "è finalmente caduto il velo sulla presunta eccellenza del sistema sanitario in Umbria, già scivolato, nei pochi anni di ‘commissariamento’ Marini, verso il decimo posto nazionale nei Livelli essenziali di assistenza, certificati dal ministero della Salute. Siamo al livello della Sicilia. Basta con la lottizzazione della salute e delle nomine di vertice, basta alle camarille politiche e correntizie su Asl e ospedali. Servono commissioni esterne di alto livello, statale e regionale, per la nomina degli apicali nella sanità, con doverosi controlli sul sistema da parte dei cittadini sul sistema, previsti dalla legge ma mai davvero attivati".
La risposta dell'Ao non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso una nota dell'ufficio stampa. "Unicamente per rispetto verso l'impegno e la professionalità degli operatori sanitari dell'ospedale di Perugia - si legge nella nota -, la direzione dell'Azienda Ospedaliera intende smentire in maniera categorica quanto sostenuto dal Movimento 5 Stelle nella nota trasmessa a proposito delle 'barelle in corsia'. Come è stato più volte comunicato in maniera ufficiale - spiega la nota dell'Ao - il fenomeno dei 'letti aggiunti' è stato praticamente annullato grazie all'attivazione della Unità di Degenza Infermieristica avvenuta il 04 Maggio 2015 e alla contemporanea riorganizzazione dell'Area Medica con l'istituzione dell'Osservazione Breve Internistica e la trasformazione di 12 posti letto di medicina interna ad alto indice di rotazione. L'entrata in vigore di questi nuovi modelli organizzativi - prosegue la nota - è coincisa con l'acquisizione di nuovi spazi all'interno dell'ospedale e grazie al trasferimento dei laboratori di ricerca al CREO. E' pertanto assolutamente strumentale avere rimarcato 'le 2000 barelle all'anno' non solo perché il fenomeno è stato risolto, quanto perché i letti aggiunti sono stati necessari per accogliere casi urgenti di pazienti con pluripatologie, ugualmente messi in sicurezza , e comunque con un tempo di permanenza minima fuori dalle stanze di degenza in attesa della dimissione di altri pazienti , avvenute al massimo in 4-5 ore".
La nota dell'ufficio stampa dell'Ao annuncia quindi che "se il Movimento 5 Stelle intende proseguire in una campagna denigratoria verso l'Ospedale di Perugia e i suoi dipendenti", la direzione aziendale "intraprenderà qualsiasi legittima iniziativa a tutela dell'immagine della stessa e dei suoi dipendenti. È infatti assolutamente inaccettabile il tentativo di far passare il concetto di 'un ospedale da campo' quando ci si trova difronte ad una eccellenza sanitaria nazionale".
Per l'ufficio stampa dell'Ao, ai dati messi a disposizione dall'Azienda Ospedaliera "non è stata data, da parte del Movimento 5 Stelle, una lettura tecnica- organizzativa , che avrebbe permesso di condividere anche in questa occasione la qualità e l'efficienza della sanità pubblica regionale. Lo scopo invece era unicamente quello di denigrare e disconoscere la qualità dei servizi così come viene percepita da migliaia di cittadini che frequentano ogni giorno il S. Maria della Misericordia".
14 febbraio 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Umbria