Umbria. Stanziati 41 milioni di euro per il nuovo modello di Adi
Sarà realizzato un progetto fortemente innovativo e ramificato, che coinvolgerà, in un’ottica multilivello e di rete, i protagonisti dei servizi territoriali, con l’obiettivo di fare della casa delle persone malate il primo luogo di cura”.
06 GIU - La Giunta regionale dell’Umbria ha adottato una deliberazione che segna una svolta storica nell’erogazione dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) in virtù della quale le strutture pubbliche e private accreditate saranno in grado di prendere in carico il 10% della popolazione regionale over 65, entro il 2027.
“Grazie ai 41 milioni di euro del PNRR – spiega la Regione in una nota - sarà realizzato un progetto fortemente innovativo e ramificato, che coinvolgerà, in un’ottica multilivello e di rete, i protagonisti dei servizi territoriali, con l’obiettivo di fare della casa delle persone malate il primo luogo di cura”.
Il progetto si colloca nel più ampio contesto del potenziamento dell’assistenza socio-sanitaria territoriale, al fine di ridurre gli accessi al pronto soccorso, l’ospedalizzazione e l’esposizione dei rischi legati ad essa, nonché il ricorso all'istituzionalizzazione, garantendo alle persone non autosufficienti o in condizioni di fragilità, percorsi assistenziali a domicilio, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita, anche nell’ottica della continuità tra ospedale, territorio e domicilio.
L’intervento, fa sapere la nota, è stato proposto da una rete di organizzazioni rappresentative a livello regionale degli enti gestori delle strutture sanitarie e sociosanitarie e, previa sottoscrizione di una intesa ai sensi del d.lgs 502/1992, sarà co-progettato tra i soggetti pubblici coinvolti e gli enti del terzo settore che saranno selezionati con avviso pubblico, applicando la nuova legge regionale sull’amministrazione condivisa (l.r. 2/2023). “Una modalità estremamente avanzata di partecipazione e co-decisione, del tutto inedita nel settore sanitario, che potrà diventare una best practice anche dal punto di vista dell’innovazione amministrativa, consentendo di superare schemi competitivi per favorire moduli più collaborativi, trasparenti e inclusivi”.
06 giugno 2024
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