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Covid. In Toscana un progetto pilota sullo sviluppo degli anticorpi negli operatori sanitari vaccinati

Il progetto prevede di sottoporre gli operatori saniari a un prelievo venoso standard (per valutare la risposta quantitativa degli anticorpi)  a distanza di 1 mese dal completamento del ciclo vaccinale. Il dosaggio degli anticorpi verrebbe ripetuto a 1 anno dalla vaccinazione. Bezzini: “Per tutelare i lavoratori in ambito sanitario e, di conseguenza i pazienti, abbiamo ritenuto opportuno valutare l’efficacia e la durata della protezione immunitaria”.

09 MAR - Via libera dalla Giunta regionale al progetto pilota di monitoraggio dell’efficacia della vaccinazione anti Covid negli operatori sanitari toscani.Il progetto, approvato su delibera proposta dall’assessore alla sanità Simone Bezzini, ha diverse finalità, tra cui quelle di “prevenire il rischio da infezione Sars-CoV-2 in operatori sanitari già vaccinati (categoria di soggetti rientrati nella cosiddetta fase 1 del piano vaccinale nazionale, recepito a livello regionale); valutare il grado di protezione in personale sanitario e in un gruppo di controllo (universitari non sanitari) dopo la vaccinazione; orientare l’acquisto di vaccini in base ai valori degli anticorpi riscontrati; pianificare i programmi di sorveglianza sanitaria a cui sono sottoposti gli operatori sanitari da parte dei medici competenti delle medicine del lavoro delle Asl e delle Aziende ospedaliero-universitarie toscane”.

“In Toscana abbiamo avviato la campagna vaccinale in coerenza con le disposizioni nazionali della fase 1, somministrando il vaccino agli operatori sanitari, fase che stiamo per concludere - spiega in una nota diramata dalla Regione l’assessore Bezzini -. Per tutelare i lavoratori in ambito sanitario e, di conseguenza i pazienti, abbiamo ritenuto opportuno valutare l’efficacia e la durata della protezione immunitaria del vaccino inoculato al personale sanitario, studiando lo sviluppo degli anticorpi non solo per prevenire il rischio di infezioni tra gli operatori sanitari già vaccinati, ma anche per estendere gli esiti di questa indagine al resto della popolazione, a tutela della salute pubblica. Ci muoviamo a 360 gradi, per raccogliere più informazioni possibili su un virus fino a poco tempo fa sconosciuto e che continua a mutare. La ricerca scientifica è uno strumento strategico per ampliare le nostre conoscenze e attrezzarci di conseguenza”.

Gli operatori sanitari, su cui viene effettuata la sorveglianza sanitaria, includono tutte le professioni sanitarie, compresi gli specializzandi. In Toscana sarebbero oltre 56mila (11.500 nella Asl Nord Ovest; 11.500 nella Centro; 12.000 nella Sud Est; 6.000 nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi; 10.000 nell’Aou pisana; 3.500 nell’Aou senese; 1.700 nell’Aou Meyer).

Il progetto prevede che - a distanza di 1 mese dal completamento del ciclo vaccinale - sia offerta l’opportunità di effettuare un prelievo venoso standard (per valutare la risposta quantitativa degli anticorpi, capace di neutralizzare l’infezione da virus Sars-CoV-2) a tutti gli operatori sanitari. Come gruppo di controllo sono invitati anchei docenti dell’Università di Pisa oggetto di sorveglianza sanitaria da parte del medico competente ospedaliero. Il dosaggio degli anticorpi è ripetuto a distanza di 1 anno dalla vaccinazione.

Inoltre, in base all’andamento dei risultati, è prevista l’opportunità di un’ulteriore valutazione degli anticorpi - anche a 3 o a 6 mesi - in un campione rappresentativo degli operatori sanitari già selezionati.

Questo progetto pilota ha la durata di 1 anno ed è promosso e coordinato dal settore regionale Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di lavoro della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale, con il supporto del Cerimp (Centro regionale infortuni e malattie professionali), del gruppo di lavoro dei medici competenti delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie di Firenze, Pisa, Siena, della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, e dei laboratori del sistema sanitario regionale.

09 marzo 2021
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