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Concorso infermieri. Opi Firenze - Pistoia pronto a sostenere il ricorso degli esclusi

Il presidente Massai ha inviato, a riguardo, una lettera inviata all’Estar sulla scia di “una serie di irregolarità riscontrate da decine di candidati in occasione del Concorso pubblicoper la selezione di due infermieri a tempo indeterminato”, a cui hanno fatto seguito numerosi reclami pervenuti all’Ordine. “Nonostante l’impegno profuso da Estar, l’Ordine ha trovato completa chiusura da parte della commissione esaminatrice”, afferma Massai.

21 GEN - L’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze e Pistoia è pronto a sostenere gli infermieri esclusi dal concorso Estar che decideranno di fare ricorso. Lo dice  una nota dell’Opi informando di una lettera inviata all’Estar per rimarcare le ragioni degli infermieri esclusi e le loro richieste. “Tutto nasce da una serie di irregolarità riscontrate da decine di candidati in occasione del Concorso pubblico indetto da Estar per la selezione di due infermieri a tempo indeterminato, a cui hanno fatto seguito numerosi reclami pervenuti all’Ordine”, spiega l’Opi.

“Nonostante l’impegno profuso da Estar – precisa il presidente di Opi Firenze-Pistoia Danilo Massai – l’Ordine ha trovato completa chiusura da parte della commissione esaminatrice. Pertanto Opi Fi-Pt sosterrà gli infermieri esclusi dal concorso Estar che decideranno di fare ricorso”.

Dalla documentazione e da quanto riferito, si spiega nella lettera, emerge che le prove si sono svolte in quattro sessioni diverse e che le percentuali degli ammessi alle prove pratiche differiscono notevolmente “e in modo statisticamente anomalo tra sessione e sessione - evidenzia l’Opi -: il 48,9%; il 72,5%, il 77,3% e il 35,9%. Anche la media dei punteggi delle prove sufficienti è pressoché omogenea per le prime tre sessioni (17,21; 17,23; 17,51) mentre per la quarta sessione è inferiore: 15,18".

I candidati, prosegue la lettera, hanno riferito varie anomalie: “Anche se vi erano più risposte corrette ad alcuni quesiti, solo una risposta veniva considerata valida e quindi conteggiata ai fini del voto - spiega l’Opi -; non era consentito correggere una risposta già data; dato che non era ammesso alcun ‘segno di riconoscimento’ sull’elaborato, sarebbero state annullate alcune prove scritte a causa della presenza di un puntino di inchiostro che è stato valutato quale ‘segno di riconoscimento’ Durante le prove, inoltre, sempre secondo i racconti dei presenti, sarebbero squillati dei cellulari (che non dovevano essere in mano ai candidati) e alcune domande sarebbero poi state pubblicate sui social (ad esempio facebook)”.

Sono state segnalate con precisione le domande che hanno riportato le maggiori criticità “come ad esempio domande con più risposte esatte o non di pertinenza infermieristica, o ancora mal formulate, con risposta corretta incompleta (e quindi fuorviante), con nessuna risposta esatta”, riferisce l’Opi.

“Tutto questo, a detta degli iscritti che si sono rivolti all’Ordine - spiega il presidente Massai - avrebbe condizionato il corretto svolgimento del concorso, poiché, in pratica: le prove scritte svolte nelle quattro sessioni non sono state di uguale difficoltà e i criteri di correzione sono risultati troppo rigorosi e meccanizzati. Molte domande, poi, non erano precise, chiare, o idonee vista la molteplicità di risposte corrette. Ciò potrebbe aver pregiudicato alcuni candidati”.
 
L’Ordine ha quindi chiesto a Estar di esaminare le criticità presentate e valutarne la fondatezza. E, nel caso in cui si ravvisino irregolarità, di intervenire prontamente al fine di far fronte a quanto emerso contemplando anche la possibilità di annullare le domande con risposte evidentemente errate o mal formulate e di conseguenza ricalcolare i punteggi. “Chiediamo che gli elaborati vengano nuovamente corretti alla luce delle osservazioni esposte e, comunque, in modo non meccanicizzato – conclude la lettera siglata da Massai -. Questo anche al fine di evitare eventuali azioni giudiziarie che i candidati, loro malgrado, affermano di voler intraprendere a tutela dei loro interessi”.

21 gennaio 2020
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