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Ospedale Valdichiana. Inaugurati i posti letto per le Cure Intermedie

Il Mo.di.Ca (Modulo di Continuità Assistenziale) del Santa Margherita fa parte del Progetto "Reti cliniche integrate e strutturate" e sarà operativo a partire dal 4 febbraio. Il dg della Usl Toscana sud est Enrico Desideri: “Le cure intermedie, che si pongono tra la dimissione ospedaliera e il ritorno a casa, sono una risposta di civiltà”.

22 GEN - "È stato inaugurato sabato 19 gennaio all’ospedale della Fratta il Mo.di.Ca (Modulo di Continuità Assistenziale). Si tratta di 8 posti letto di cure intermedie, che si pongono tra la dimissione ospedaliera e il ritorno al domicilio. Inoltre ci sono 2 posti letto per la riabilitazione territoriale". È quanto si legge in una nota della Usl Toscana sud est.
 
"La responsabilità clinica del paziente è del medico di medicina generale e la responsabilità organizzativa e gestionale è del coordinatore infermieristico. Il Mo.di.Ca del Santa Margherita si trova al secondo piano - spiega la nota - e sarà operativo a partire dal 4 febbraio. La sua attività, gli obiettivi e l’organizzazione sono stati illustrati subito dopo il taglio del nastro, alla presenza del direttore generale della Asl Toscana sud est Enrico Desideri, del direttore sanitario Simona Dei, del direttore di Zona Distretto Anna Beltrano, del direttore amministrativo Francesco Ghelardi, del direttore dell’ospedale Rosa La Mantia, della vicepresidente del consiglio regionale Lucia De Robertis, del presidente della conferenza dei sindaci Francesca Basanieri e di alcuni sindaci.
 
L’attivazione del modulo si inserisce in un progetto di sviluppo e di integrazione tra Ospedale e Territorio la cui progettazione risale al 2015. “Questo ulteriore tassello si colloca in una realtà zonale molto organizzata che dispone di più strutture destinate alle cure intermedie, che attraverso l'Acot (Agenzia continuità ospedale territorio) risponde alle esigenze dei pazienti complessi, attraverso percorsi socio-sanitari - ha dichiarato Beltrano -. L'AslToscana sud est, nel definire il Progetto 'Reti cliniche integrate e strutturate' ha tra l'altro delineato una rete di supporto territoriale nel quale si inserisce a pieno titolo il modulo a bassa intensità assistenziale denominato Mo.di.CA. La rete territoriale della Valdichiana è già particolarmente sviluppata, con tre case della salute, un ospedale di comunità con 10 posti letto, 2 posti letto in Hospice, 4 di riabilitazione territoriale. A questi se ne aggiungeranno altri 2 per riconversione di altrettanti posti di riabilitazione ospedaliera, 124 posti di RSA modulo base e 12 di modulo cognitivo. Ci poniamo, quindi, come un modello di riferimento per la presa in carico globale della cronicità”.
 
“In fase di dimissione, le cure intermedie sono una risposta di civiltà, in particolare nel soggetto fragile che è quasi sempre anziano - ha dichiarato il direttore generale Enrico Desideri -.  A tutti è capitato di sapere che un paziente viene trattenuto in ospedale perché ancora al domicilio non è stata preparata un’organizzazione capace di accoglierlo o magari perché manca il materasso anti-decubito. Nel MoDiCa invece è possibile attendere qualche giorno in più prima di trasferire il paziente a domicilio e, ciò che è più importante, si può ottenere la sinergia necessaria a favore di questi pazienti. Quasi un passaggio di consegne fra il medico ospedaliero tutor e il medico di famiglia, che è il principale garante della salute di quel cittadino”.
 
“L'attivazione del MoDiCa è un passaggio fondamentale per la rete ospedale-territorio, che rappresenta il vero punto di forza della sanità e che in Valdichiana è particolarmente forte con un’organizzazione all'avanguardia - conclude Francesca Basanieri, presidente della conferenza dei sindaci -.  Essere nel contesto della sanità pubblica significa esattamente questo: andare incontro alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie, fare in modo che si possano predisporre le cure migliori nei tempi adeguati e che si possa tornare a casa 'al momento giusto', ovvero quando il paziente e l'ambiente familiare sono veramente pronti ad accoglierlo: non si tratta quindi di logiche di mercato ma di interventi per la presa in cura del cittadino da ogni punto di vista”. 

22 gennaio 2019
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