Toscana. La Regione completa l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti in coma
Una delibera prevede che le aziende sanitarie provvedano all’attivazione delle ‘Unità per Stati Vegetativi’ e delle ‘Speciali Unità di Accoglienza Permanente’ destinate alle persone in stato vegetativo o in stato di minima coscienza. La presa in carico in queste unità dura al massimo due anni, al termine dei quali vengono attivate le modalità assistenziali in RSA o progetti di assistenza domiciliare.
28 MAR - La Giunta della Regione Toscana, su proposta dell'assessore al diritto alla salute
Stefania Saccardi, ha approvato una delibera che definisce l'organizzazione di setting di assistenza residenziale territoriale per le persone in stato vegetativo e per quelle con grave disabilità conseguente a patologia neurologica.
La Regione aveva già messo a punto nel 2009 il ‘Percorso assistenziale delle persone con gravi cerebrolesioni acquisite’ e indicato nel 2012 le ‘Linee di indirizzo per l'assistenza alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza’.
La delibera aggiunge un ulteriore tassello: stabilisce infatti che l'organizzazione delle aziende sanitarie deve prevedere, nell'ambito dell'offerta di assistenza residenziale territoriale, sia le Unità per Stati Vegetativi (USV) che le Speciali Unità di Accoglienza Permanente (SUAP), che si contraddistinguono in base alla diversa intensità assistenziale richiesta dalle persone in stato vegetativo o in stato di minima coscienza.
L'assistenza erogata in entrambi i setting è a totale carico del Servizio sanitario nazionale, e il percorso di presa in carico si conclude di norma entro due anni dall'evento acuto. Trascorsi i due anni, nel caso di impossibilità di rientro al domicilio della persona in stato vegetativo o in stato di minima coscienza, vengono attivate le modalità assistenziali in RSA; oppure, nel caso di adeguatezza ambientale/familiare, vengono attivati dalla Unità di valutazione multidisciplinare disabilità progetti domiciliari con prestazioni di assistenza diretta alla persona.
La delibera stabilisce anche che entro la fine del 2018 ogni azienda sanitaria dovrà attivare specifiche modalità di raccordo con le famiglie e con le associazioni dei familiari per il monitoraggio dei percorsi assistenziali; e dovrà anche emanare indirizzi aziendali per la presa in carico delle persone con esiti medio-gravi, al fine del possibile recupero e reinserimento sociale.
In ogni azienda sanitaria viene individuato un team esperto composto da fisiatra, neurologo/neurofisiopatologo, fisioterapista, infermiere e assistente sociale che effettua la valutazione dei pazienti ai fini dell'attuazione del percorso tra i vari setting, assicurandone il monitoraggio almeno semestrale.
Sulla base dei dati epidemiologici si stima che in Toscana siano tra 220 e 360 le persone che si trovano in stato vegetativo o di minima coscienza.
28 marzo 2018
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