Mugnai (FI): “La Regione sta conducendo il servizio sanitario verso il precipizio”
“In Toscana il sistema sanitario era un’eccellenza. Oggi di quel fiore all’occhiello restano le macerie, poiché a furia di togliere mattoni e pietre angolari con tagli ai servizi che non hanno seguito strategia alcuna, se non quella di abbattere i costi per evitare il commissariamento, la struttura implode”, dice il neo deputato e vicepresidente della Commissione Sanità.
26 MAR - “I sindacati medici hanno ragione: la Regione al volante della sanità toscana la guida spericolatamente a sirene spiegate verso il precipizio. O si inverte la marcia, o si arriva allo schianto fatale”.
È quanto ha affermato Stefano Mugnai, neo eletto alla Camera dei Deputati con Forza Italia ma ancora in carica come Capogruppo azzurro in Consiglio regionale della Toscana e Vicepresidente della Commissione sanità.
“In Toscana –dice ancora Mugnai – il sistema sanitario era un’eccellenza. Oggi di quel fiore all’occhiello restano le macerie, poiché a furia di togliere mattoni e pietre angolari con tagli ai servizi che non hanno seguito strategia alcuna, se non quella di abbattere i costi per evitare il commissariamento, la struttura implode”.
Le riforme, secondo il neo deputato, sono state solo interventi di facciata: quella del 2015, per esempio, è “servita a mescolare le carte contabili tra Asl e Asl nel tentativo di far pari tra i pochi poggi e le molte buche”, ha detto.
Al contrario, “serve riavviare un circuito virtuoso a partire dalla salvaguardia delle prime linee, rivedendo e riallineando le scelte del passato, come la creazione di Estar che noi stessi abbiamo fortemente voluto, alle esigenze di efficientamento attuali».
La revisione, secondo Mugnai, deve essere complessiva ma avere obiettivi chiari, “a partire dal rendere il sistema di emergenza urgenza tra pronto soccorso, 118 e reparti per acuti un baluardo irrinunciabile, per poi aggredire le liste di attesa e la riorganizzazione che in Toscana deve giocoforza passare per la contrazione significativa degli apparati e delle burocrazie. In Emilia lo hanno fatto. È possibile. Vorrà dire che in Toscana lo faremo noi”, conclude.
26 marzo 2018
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