In arrivo 12 milioni di euro per il rafforzamento delle misure di contrasto alla povertà
Con le risorse sarà possibile potenziare la dotazione organica delle strutture, rafforzare le équipe multidisciplinari con personale specializzato, avviare misure formative personalizzate e acquisire nuova strumentazione informatica. Saccardi: “Il finanziamento consentirà il rafforzamento dei servizi sociali nella nostra Regione”
21 LUG - In arrivo per la Toscana oltre 12 milioni di euro destinati a progetti volti a rafforzare la capacità dei Servizi sociali nella presa in carico e nell’accompagnamento delle famiglie beneficiarie di interventi di contrasto alla povertà, per facilitare il lavoro in rete con gli altri servizi del territorio, in particolare nei settori di lavoro, istruzione, salute e l’attivazione di partenariati con soggetti no-profit attivi nel contrasto alla povertà.
I fondi, che derivano dal Programma Operativo Nazionale inclusione, sono assegnati attraverso avvisi pubblici del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a seguito dei quali Zone, Società della Salute e Comuni hanno predisposto delle proposte progettuali volte al rafforzamento dei servizi, coerenti con gli indirizzi nazionali fissati dal Ministero d’Intesa con le Regioni.
Con queste risorse sarà possibile potenziare la dotazione organica delle strutture cui sono affidate le varie fasi di presa in carico degli utenti, rafforzare le équipe multidisciplinari con personale specializzato, avviare misure formative personalizzate progettate insieme ai Centri per l’impiego e acquisire nuova strumentazione informatica.
“È con soddisfazione che accolgo la notizia del finanziamento di 12 milioni – ha detto l’assessore a diritto alla salute e welfare
Stefania Saccardi – consentirà il rafforzamento dei servizi sociali nella nostra Regione, servizi che sono impegnati quotidianamente nell’accompagnamento dei cittadini in percorsi di superamento della condizione di povertà, ritengo infatti sia prioritario investire, oltre che in risorse destinate ai cittadini e alle famiglie, anche nel rafforzamento dei servizi dei territori, che devono essere supportati nel consolidamento dell’infrastruttura sociale necessaria all’adozione di una presa in carico integrata, con servizi mirati ed équipe multiprofessionali dedicate. Anche con queste finalità la Regione Toscana ha infatti deciso di destinare circa il 20% del Fse, in tutto 145 milioni, a interventi di promozione di politiche attive di sviluppo, con azioni di protezione sociale, misure non assistenziali ma che mirano a favorire l’occupazione e l’inclusione attiva, e che per la prima volta saranno quasi interamente gestite dalle strutture dell’assessorato al welfare”.
La Regione Toscana ha anche fatto parte della commissione ministeriale di valutazione che ha esaminato le proposte di intervento, approvando tutti i progetti delle Zone, Società della salute e Comuni toscani, e ha svolto anche un ruolo di coordinamento e di monitoraggio dell’avvio della misura sui territori toscani. In attesa dell’approvazione definitiva del decreto legislativo che darà l’avvio alla misura nazionale di contrasto alla povertà- REI (Reddito di inclusione), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato pertanto i progetti dei Comuni, delle Zone e delle Società della salute che hanno come obiettivi principali il rafforzamento dei servizi sociali, la promozione di interventi socio-educativi e di attivazione lavorativa e la promozione di accordi di collaborazione in rete.
Le Zone della Toscana hanno puntato soprattutto sul potenziamento dei servizi (rafforzamento degli organici con l’assunzione di personale, formazione, tirocini) attraverso cui, nonostante la presenza in Toscana di una rete di servizi e di professionisti sviluppata, si è cercato di dare maggiore sostanza alle équipe composte da diverse figure professionali che mirano a una presa in carico integrata, rafforzando in particolare le funzioni del servizio sociale, elemento cardine dell’équipe stessa. In minor misura, invece, i progetti prevedono risorse dedicate ai centri per l’impiego, che hanno ampiamente valorizzato risorse già presenti, riorientandone le funzioni.
21 luglio 2017
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