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Disabilità gravissima. Regione Toscana recepisce indicazioni ministeriali e ripartisce 14 mln di euro

In relazione al livello di complessità assistenziale, valutato dalla equipe, viene attivata l'erogazione di un contributo economico mensile che va da un minimo di 700 a un massimo di 1.000 euro. Ai 14 milioni di euro ripartiti dalla Regione fra le zone distretto nell'ambito del fondo ministeriale per la non autosufficienza e destinati alle disabilità gravissime, si aggiungono i fondi già ripartiti dalla Regione per la Sla: altri 7 mln di euro.

23 GIU - Recepite dalla Regione Toscana le indicazioni ministeriali per quanto riguarda la definizione di disabilità gravissima e ripartite le risorse statali assegnate, pari a 14 milioni di euro. Lo riferisce una nota della Regione che dà notizia al via libera a una delibera presentata dall'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi approvata dalla giunta regionale nell'ultima seduta.

“Oltre alla ripartizione dei fondi statali – ha detto l'assessore Saccardi – il punto importante della delibera è il recepimento, da parte della Regione, delle indicazioni ministeriali relative alla definizione di disabilità gravissima, alle modalità di individuazione dei beneficiari del Fondo ed ai criteri per l'erogazione degli interventi previsti. La Toscana approva così le ‘nuove Linee di indirizzo per l'utilizzo delle risorse del Fondo per le non autosufficienze destinato alle disabilità gravissime'”.

Secondo la nuova definizione di disabilità gravissima, ricorda la nota, “le persone che si trovano in questa condizione sono quelle beneficiarie dell'indennità di accompagnamento e per le quali sia verificata l'esistenza di almeno una delle condizioni contenute nell'allegato A della delibera (coma, stato vegetativo, stato di minima coscienza, dipendenti da ventilazione meccanica assistita o o non invasiva continuativa, con grave o gravissimo stato di demenza, con lesioni spinali, con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare, ecc ecc.). Obiettivo primario è dare un sostegno alla permanenza al domicilio di queste persone, laddove possibile, garantendo risposte eque e omogenee, migliorare la qualità di vita promuovendo un percorso di presa in carico globale, centrato sulla persona e sui familiari”.

La presa in carico spetta alle equipe valutative multidisciplinari delle zone distretto/SdS, integrate dalle figure professionali (medici specialisti) competenti per patologia nei singoli casi. L'equipe, ai fini dell'accesso al Fondo per le disabilità gravissime, valuta, secondo i criteri definiti, le condizioni cliniche e il bisogno della persona e, tenuto conto delle risorse disponibili, definisce il Progetto Assistenziale Personalizzato (PAP). In relazione al livello di complessità assistenziale, valutato dalla equipe, viene attivata l'erogazione di un contributo economico mensile che va da un minimo di 700 a un massimo di 1.000 euro. Non c'è limite di età per accedere al beneficio.

Quanto ai 14 milioni di euro ripartiti dalla Regione fra le zone distretto nell'ambito del fondo ministeriale per la non autosufficienza e destinati alle disabilità gravissime, si tratta di fondi ministeriali relativi al 2015 (pari a 7,2 mln di euro) e al 2016 (6,8 mln). “A queste – precisa la Regione - vanno inoltre aggiunti i fondi già ripartiti dalla Regione per la Sla: altri 7 mln di euro (circa 3,8 per il 2016 e 4,2 per il 2017)”.

La ripartizione alle zone distretto è effettuata alle Società della Salute, per le zone distretto dove esse siano formalmente costituite, e al soggetto pubblico espressamente individuato dalla Conferenza zonale dei Sindaci integrata nell'ambito delle convenzioni per l'esercizio delle funzioni di integrazione sociosanitaria. La ripartizione viene effettuata sulla base di indicatori di carattere demografico.

“Da evidenziare – precisa la Regione - la possibilità data ai soggetti beneficiari di utilizzare una percentuale non superiore al 10% delle risorse assegnate per dare continuità a progetti già avviati e finalizzati a evitare o a differire l'istituzionalizzazione e favorire la domiciliarità delle persone con gravissime disabilità, nell'ottica di un miglioramento della qualità della vita delle stesse. Questa disposizione è adottata dalla Regione in deroga a tutti i criteri stabiliti dal ministero e ha l'obiettivo di assicurare comunque un sostegno ad alcune situazioni di bisogno complesso e gravissimo che dovessero verificarsi sul territorio”.

23 giugno 2017
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