Nelle carceri toscane le infermerie affidate in esclusiva agli infermieri
L’Associazione Temporanea di Imprese (Ati) che ha vinto la Gara Europea da 11 milioni di euro per i prossimi quattro anni, vede capofila lo Studio Auxilium - Infermieri e Professionisti Sanitari Associati di Borgo San Lorenzo (Fi) ed è composta dalla Cooperativa di infermieri Libera Onlus (nata in seno allo Studio Auxilium) e dal Consorzio Hcm di Milano. Ipasvi Firenze: “Una grande conquista”.
10 MAR - Un’Ati interamente gestita da infermieri per la gestione dei servizi infermieristici nelle Carceri Toscane. È stata vinta da un’Associazione temporanea di imprese (Ati), che vede come capofila lo Studio Auxilium - Infermieri e Professionisti Sanitari Associati di Borgo San Lorenzo (Fi) e che è composta dalla Cooperativa di infermieri Libera Onlus sempre di Borgo San Lorenzo (nata in seno allo Studio Auxilium) e dal Consorzio Hcm di Milano, la Gara Europea per la “Gestione del servizio di assistenza infermieristica a favore della popolazione detenuta negli istituti penitenziari della Regione Toscana, per il periodo 2017 - 2021” che ha preso avvio il 1° Febbraio 2017. Ad annunciarlo una nota dell’Ipasvi di Firenze.
Lo Studio Auxilium infermieri e professionisti sanitari associati era già attivo dal 2011 all’interno di alcuni dei più importanti Istituti di pena della Regione, come impresa esecutrice all’interno di un Consorzio Fiorentino. “Questa volta – spieg
a Stefano Chivetti, presidente dello Studio Auxilium – abbiamo deciso di affrontare la sfida scegliendo di “correre da soli”, nella convinzione che questa scelta serva anche a tutelare e valorizzare al meglio la professionalità degli Infermieri”. Un servizio quasi esclusivamente infermieristico, richiede secondo Chivetti “un coordinamento e una gestione da parte di una organizzazione che abbia una governance infermieristica”.
Si tratta infatti di “una scelta di coerenza con la propria professione. Purtroppo, - afferma l’Ipasvi nella nota - nel panorama delle gare di affidamento di servizi questo non è un requisito vincolante e troppo spesso dei professionisti si trovano a dover essere “coordinati e gestiti” da chi professionista non lo è; magari un ottimo amministratore ma questo non è sufficiente per poter pretendere la gestione di professionisti intellettuali, quali gli infermieri sono”. “Noi abbiamo deciso di guardare più avanti – ha concluso Chivetti - e la nostra determinazione è stata premiata”.
Lo Studio Auxilium ha operato all’interno del carcere di Sollicciano e dell’Istituto Gozzini, ai quali si sono poi aggiunti nel corso della gestione l’Istituto di pena della Dogaia di Prato, la Casa Circondariale di Pistoia, quella di Empoli e l’Opg di Montelupo Fiorentino, ormai in fase di chiusura.
La nuova gara Estar riguardava invece tutti gli istituti penitenziari già oggetto del primo affidamento ma è stata ampliata a tutti gli istituti di pena della Regione.
Un importo complessivo poco al di sotto degli 11 milioni di euro ma, spiega l’Ipasvi, con una possibile ‘capienza’ di ulteriori 7 milioni di euro, in caso di ampliamento del progetto e di estensione ad altri istituti.
“È stata premiata molto la fase progettuale – prosegue Chivetti - conquistando un distacco di 11 punti rispetto ai nostri competitor. Fra le innovazioni più importanti, per esempio, abbiamo previsto una nuova figura infermieristica, con una formazione specifica in Transcultura, che si occuperà solo di relazioni con i detenuti, con l’obiettivo di andare a individuare e intercettare vari aspetti problematici nella gestione di una persona detenuta: problemi con matrici culturali diverse, il rischio di suicidio, l’aderenza alle terapie, la sperimentazione di scale di valutazione del dolore attuabili in ambito penitenziario che, qualora validate dopo apposita sperimentazione porterebbero innumerevoli miglioramenti sia nella riduzione di terapie antidolorifiche che nella forte diminuzione della spesa sanitaria per tali farmaci. Infine abbiamo previsto innovazioni di carattere tecnologico che spaziano dai servizi di telecardiologia, all’informatizzazione di alcuni processi legati alla somministrazione della terapia, fino ai miglioramenti nell’organizzazione dei servizi. Sono stati potenziati gli organici degli infermieri, creati gli ambulatori infermieristici, attivi in varie fasce della giornata in modo che gli infermieri possano riappropriarsi della governance dei processi sanitari”. Un articolato progetto che verrà sviluppato su tutti gli istituti di pena “in piena sinergia con l’Azienda Sanitaria Usl Centro Toscana”.
“L’esito della gara , aggiudicata il 19 luglio scorso è stato anche oggetto di un ricorso al Tar di Firenze che è stato respinto con sentenza del 20 dicembre 2016, confermando quindi l’esito a favore della Ati composta da Studio Auxilium, Libera Onlus e Consorzio Hcm”, ricorda l’Ipasvi.
Notevoli le ricadute occupazionali: “il progetto occuperà 87 persone: 35 infermieri liberi professionisti, 35 infermieri dipendenti delle due cooperative, 15 Oss e 2 amministrativi”.
Per l’Ipasvi si tratta “una grande conquista degli infermieri che hanno dimostrato ancora una volta la forza di questa categoria professionale: competenza e capacità progettuale, amore e dedizione per questa bellissima professione. Un mix di ingredienti che evidentemente è vincente”.
“Ipasvi Firenze – conclude la nota - non può che rallegrarsi e porre attenzione a questa realtà del territorio fiorentino che va ben oltre i confini provinciali, con la speranza che sia di esempio è stimolo per i giovani professionisti che intendono svolgere autonomamente la professione infermieristica”.
10 marzo 2017
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Toscana