Ospedale Meyer. Al via la raccolta fondi per sostenere le attività ludiche con un sms solidale
Inviando un sms al 45508 sarà possibile, fino al 28 febbraio, donare 2 euro per sostenere il progetto Gioco in Ospedale della Fondazione Meyer che offre ai piccoli pazienti attività creative come i gioco in ludoteca, la cura dell’ortogiardino, le visite in corsia degli “amici a quattro zampe” della pet therapy
08 FEB - Ridurre lo stress, alleviare dolore e paura e garantire ai piccoli pazienti il diritto di restare bambini anche durante il periodo in cui sono ricoverati.
Sono questi gli obiettivi del progetto Gioco in Ospedale della Fondazione Meyer: un ventaglio di attività ludiche e creative pensate per rendere più piacevole e meno doloroso il tempo che i piccoli pazienti devono trascorrere all’Ospedale Meyer di Firenze, polo pediatrico nazionale di riferimento per la cura delle malattie complesse e rare.
Il gioco in ludoteca, la cura dell’ortogiardino, le allegre visite in corsia degli “amici a quattro zampe” della pet therapy: sono questi alcuni dei servizi più apprezzati del progetto Gioco in Ospedale e che ogni giorno la Fondazione Meyer offre ai piccoli pazienti dell’Ospedale, nell’ambito di quella che può essere definita una “play therapy”.
Proprio per sostenere queste attività, da oggi fino al 28 febbraio 2016, la Fondazione Meyer promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con Sms solidale al 45508. Si possono donare 2 euro per ciascun SMS e 2 o 5 euro per ogni chiamata da rete fissa allo stesso numero.
Il ricovero di un bambino rappresenta una brusca e spesso dolorosa interruzione della vita quotidiana, un improvviso venir meno dei propri punti di riferimento. In questa condizione il gioco e lo svago diventano dimensioni importanti per affrontare la malattia. Per questo, all’elevata competenza tecnologica e sanitaria, l’Ospedale pediatrico Meyer affianca una cura speciale per i suoi piccoli pazienti: l’attività ludica e creativa, perché il gioco e il sorriso sono le medicine migliori per alleviare paure e stress dei bambini costretti a un ricovero e agevolare il processo di cura e guarigione.
La Fondazione Meyer è responsabile diretta di tutti gli interventi di animazione in ospedale, che garantisce quotidianamente anche grazie alla collaborazione con diverse associazioni amiche. A disposizione dei bambini ricoverati al Meyer c’è una coloratissima ludoteca, uno spazio accogliente e luminoso, dove i piccoli possono trovare balocchi e spazi in cui esprimere in tutta sicurezza il loro bisogno di muoversi e divertirsi. Il diritto al gioco è garantito anche a quei bambini che, per particolari condizioni di fragilità legate alla malattia, non possono allontanarsi dal reparto in cui sono ricoverati: le attività ludiche, in questi casi, si spostano direttamente nella stanza dei pazienti.
Ad allietare la vita in corsia sono anche i dolcissimi e professionali cagnolini della Pet therapy. Gli amici a quattro zampe sono alleati preziosi per aiutare i bambini a superare la paura di alcuni esami o ridurre il trauma di manovre che possono risultare fastidiose. Tutti i cani che entrano al Meyer sono sottoposti a regolari controlli igienico-sanitari e sono appositamente scelti per operare in un contesto delicato come quello ospedaliero pediatrico. Ciascun cane è guidato da conduttori professionisti e regala coccole e tenerezza ai piccoli pazienti, accompagnandoli a fare un veloce prelievo, una visita o una semplice passeggiata in reparto.
La presenza di uno spazio dedicato a un ortogiardino permette infine ai bambini di mantenere vivo il contatto con la natura e la sua straordinaria ricchezza. Un ambiente tattile e olfattivamente diverso dagli spazi di cura, per un bambino ospedalizzato, diventa inoltre un importante stimolo alla guarigione. Realizzata nell'area esterna davanti alla ludoteca, quest’area verde offre ai bambini la possibilità di veder crescere, giorno dopo giorno, i prodotti di un vero e proprio orto. E attraverso i laboratori singoli e di gruppo i piccoli imparano a prendersi cura di piante e ortaggi, e imparano, allo stesso tempo, a prendersi cura di se stessi.
08 febbraio 2016
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