Toscana. Il Nursind denuncia: "A San Giovanni Valdarno corso in Infemrieristica lasciato morire nell’indifferenza di Asl e amministratori locali”
L’Università di Firenze lo ha condannato “ad una lenta agonia”, afferma il segretario provinciale del sindacato, Claudio Cullurà, spiegando che da dicembre la sede del corso è stata trasferita all’Ospedale, con una sola persona dedicata, un singolo ufficio e nemmeno un’aula. Per Cullurà persa “un’esperienza di eccellenza durata 10 anni”.
04 FEB - “Dopo oltre 10 anni di eccellenza, centinaia di studenti accolti dal territorio del Valdarno e decine da tutta Europa, Università e Istituzioni lasciano morire il Corso di Laurea in Scienze infermieristiche di San Giovanni, uno dei pochi in Italia a garantire la piena occupazione dei laureati”. E’ il j’accuse di
Claudio Cullurà, segretario provinciale del Nursind, che parla con in mano di dati a partire dall’anno accademico 2002/2003, quando il corso valdarnese nacque come costola dell’Università di Firenze.
“Dal 2004 al 2014 a San Giovanni Valdarno si sono laureati 241 giovani – spiega Cullurà – di cui 239 sono attualmente occupati come infermieri e due sono impiegati in un altro mestiere: nessuno è disoccupato. La maggior parte ha un contratto a tempo indeterminato, 134 in strutture pubbliche e 11 nel privato, quasi il 90% ha trovato un impiego sul territorio regionale, mentre 8 lavorano all’estero”.
“Se non bastassero questi numeri – prosegue il sindacalista – a testimoniare il livello di preparazione dei laureati di San Giovanni V.no, è sufficiente ricordare che per trovare lavoro nelle strutture pubbliche hanno dovuto superare concorsi partecipati da migliaia di persone, riuscendo sempre a posizionarsi tra i primi 200 in graduatoria”.
“Ciononostante – prosegue il segretario provinciale Nursind – l’Università di Firenze ha condannato il corso di laurea che garantiva la piena occupazione ai giovani infermieri del Valdarno ad una lenta agonia. Dallo scorso dicembre, infatti, la sede è stata trasferita all’Ospedale, con una sola persona dedicata, un singolo ufficio e nemmeno un’aula dove gli ultimi iscritti possano concludere gli studi fino alla sessione di laurea di aprile. Adesso gli studenti del Valdarno aretino sono costretti ad andare a Prato, Empoli e Borgo San Lorenzo per studiare e fare pratica”.
“Inoltre quando l’Ospedale ha avuto la necessità di assumere personale interinale - anche in settori delicati come 118 e Sala Operatoria - abbiamo potuti inserire i giovani laureati direttamente, perché li conoscevamo e conoscevamo le loro competenze per quei settori specifici, abbreviando così i tempi di inserimento. Questo non potrà più accadere”.
“Tutto ciò nell’indifferenza di Asl 8 e amministrazioni locali – conclude Cullurà – che si sono lasciati scippare un’importante risorsa per il territorio”.
04 febbraio 2016
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