Toscana. Orari di lavoro, l’allarme del Nursind: “Dal 25 novembre servizi a rischio. Servono nuove assunzioni”
Dalla prossima settimana scatta il divieto di derogare alle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro. “I turni rischiano di rimanere scoperti", avverte il coordinatore del Nursind Toscana, Giampaolo Giannoni, che denuncia: “In Toscana mancano 7.000 infermieri, ma la Regione ha sospeso di fatto le graduatorie per l’assunzione di infermieri".
16 NOV - “Dal prossimo 25 novembre scatta il divieto tassativo di derogare alle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e nel frattempo la Regione Toscana sospende di fatto le graduatorie per l’assunzione di infermieri. I servizi sanitari sono a rischio caos”. A lanciare l’allarme è G
iampaolo Giannoni, coordinatore regionale del Nursind, il sindacato autonomo delle professioni infermieristiche.
Il Nursind Toscana ricorda che “la spada di Damocle è dettata dalla sentenza della Corte Europea che ha sancito lo stop alle deroghe, perpetuate dal 2003, a partire proprio dalla settimana prossima”. “I turni rischiano di rimanere scoperti – prosegue Giannoni – ma il Governo italiano non ha scelta, se non vuole incorrere in pesanti sanzioni, nell’ordine di diverse migliaia di euro al giorno. Senza ricorrere a nuove assunzioni sarà molto difficile riuscire a garantire le prestazioni sanitarie. E la Toscana soffre già di una pesante carenza di personale infermieristico: servirebbero 7.000 infermieri in più per allinearci alla media europea”, sottolinea il coordinatore regionale del Nursind.
“In questo scenario – prosegue - la Regione Toscana ha di fatto bloccato la graduatoria ESTAR per l’assunzione di personale infermieristico, mentre la riforma del sistema sanitario prevede ulteriori tagli del personale: circa 1.500 ‘esuberi’ stimati tra medici e infermieri. La razionalizzazione delle risorse non ha però impedito alla Regione di rinnovare le convenzioni con il privato per 250 milioni di euro per i prossimi tre anni, ancor prima di riorganizzare il servizio”, osserva Giannoni.
“Nonostante la continua e ostinata chiusura al dialogo con il mondo professionale infermieristico – conclude il coordinatore ergionale del Nursind - possiamo intuire che la Giunta regionale una scelta l’abbia già fatta: smantellare il sistema sanitario pubblico in favore del privato convenzionato”.
16 novembre 2015
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