Stabilità. Rossi (Toscana): “Mi auguro che nel miliardo in più ci siano i farmaci anti epatite C”
Così il presidente della Regione si è soffermato nel corso del briefing di oggi con i giornalisti, sugli stanziamenti per il fondo nazionale sanitario 2016 e in particolare sui farmaci contro l'epatite C che la Toscana ha chiesto che vengono assicurati dal servizio sanitario nazionale a tutti i malati. "Si parla, per il 2016, anche di finanziamenti per farmaci innovativi. E' una formula generica, mi auguro che dentro ci siano anche quelli per l'epatite C".
03 NOV - Un'apertura ma anche la necessità di aprire la scatola per capire cosa c'è dentro. La scatola è la legge di stabilità e le risorse per la sanità. Nel briefing di oggi con i giornalisti il presidente della Toscana
Enrico Rossi si è soffermato sugli stanziamenti per il fondo nazionale sanitario 2016 e in particolare sui farmaci contro l'epatite C che la Toscana ha chiesto che vengono assicurati dal servizio sanitario nazionale a tutti i malati, che in Toscana sono 26 mila.
"Abbiamo fatto al Governo una proposta per eradicare la malattia - ricorda Rossi -. E' stato istituito un tavolo e dunque mi pare che ci abbiamo ascoltato. Si parla, per il 2016, anche di finanziamenti per farmaci innovativi. E' una formula generica, mi auguro che dentro ci siano anche quelli per l'epatite C ed è quanto voglio appurare".
Rossi ha poi sottolineato come la spesa sanitaria nazionale, quella governata dalle Regioni, dal 2009 ad oggi sia rimasta stabile, mai meno di 110 miliardi e mai più di 111 l'anno. Il fondo quest'anno era di 110 miliardi, quello promesso per il prossimo anno ne avrà uno in più. "Ne prendo atto e vorrei discutere e capire con il Governo cosa significa" dice Rossi. "Di sicuro - spiega - i numeri negano che la spesa sanitaria sia esplosa e dimostrano invece come la sanità, e dunque le Regioni, abbiamo dato il loro contributo alla tenuta dei conti statali". "Se in altri settori ci fosse comportati allo stesso modo - aggiunge il presidente - il debito pubblico non sarebbe cresciuto, come invece è successo. Di certo non lo ha fatto crescere la sanità".
Il problema rimangono gli investimenti. "Una sanità pubblica che non investe in tecnologia e in edilizia rischia il declino - si dice preoccupato Rossi -. Finora come Regione abbiamo investito molto. L'abbiamo potuto fare perché gli investimenti in sanità era fuori dal patto. Adesso rientrano invece nelle regole del pareggio di bilancio e se la Regione non lo potrà più fare ci dovrà pensare il Governo". "Del resto - conclude - la sanità è da sempre un volano di sviluppo. Investire in sanità significa anche aiutare la ripresa e in una legge di stabilità tutta incentrata sul sostegno allo sviluppo questo dovrebbe essere una elemento che il Governo dovrebbe valutare attentamente".
Nel corso del briefing con i giornalisti il presidente Rossi ha anche ricordato e illustrato i principali provvedimenti adottati dalla giunta tra venerdì e oggi, parlando del personale che arriverà dalle Province in Regione e del nuovo ruolo che da gennaio avrà dunque l'ente gestendo direttamente molte funzioni, sottolineando i 3 milioni destinati con un bando alle imprese che investiranno per ridurre i consumi energetici, il contributo da 570 mila euro per l'Aeroporto dell'Elba, di cui la Regione è azionista di maggioranza, e le risorse sbloccate e investite in cultura.
03 novembre 2015
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