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Mutilazioni genitali, a Pisa il centro di riferimento regionale  

Giani: “Per offrire assistenza alle donne abbiamo messo assieme soggetti e competenze diverse, in grado di completarsi a vicenda,  e naturalmente continueremo a lavorare sulla prevenzione”. Bezzini: “Il centro che nasce a Pisa potrà godere delle competenze e delle professionalità per le patologie connesse alle mutilazioni genitali femminili”

19 MAR -

Troverà casa nell’azienda ospedaliero-universitaria pisana il centro regionale per le mutilazioni genitali femminili, una nuova struttura di terzo livello che lavorerà in contatto con la rete antiviolenza e con i servizi per la sorveglianza per contrastare questa pratica che colpisce ancora oggi numerose donne e bambine nel mondo.

La Toscana, ricorda una nota, è attiva da oltre venti anni su questo fronte, che con la costituzione del centro e il riordino delle rete clinica che poi seguirà trova ora nuovo impulso. Sono infatti attivi da tempo protocolli di intervento per prevenire le mutilazioni, ma anche procedure specifiche per la sorveglianza.

“Abbiamo voluto valorizzare le eccellenze del nostro sistema sanitario regionale e non solo del sistema sanitario – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – per contrastare una pratica atroce oggi ancora troppa diffusa come quella delle mutilazioni genitali. Per offrire assistenza alle donne abbiamo messo assieme soggetti e competenze diverse, in grado di completarsi a vicenda, e naturalmente continueremo a lavorare sulla prevenzione”.

“Il centro che nasce a Pisa – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – potrà godere delle competenze e delle professionalità per le patologie connesse alle mutilazioni genitali femminili. L’azienda ospedaliero-universitaria pisana è infatti un riferimento a livello nazionale per le patologie complesse del pavimento pelvico, vi è un percorso avanzato di endocrinologia ginecologica, una consolidata collaborazione tra ginecologia e chirurgia plastica e un’esperienza avanzata nella chirurgia per la ricostruzione dei genitali femminile, oltre programmi di collaborazione con università africane”. Da qui la scelta.

Il centro regionale, prosegue la nota, curerà lo sviluppo di percorsi di diagnosi e terapie comuni a tutte le aziende sanitarie toscane e anche l’offerta di chirurgia ricostruttiva. Porterà inoltre avanti un’attività di ricerca, elaborazione di dati e collaborazioni con istituti a livello internazionale per sviluppare un programma di informazione, prevenzione e trattamento. Farà anche formazione accademica per la diffusione della cultura e della conoscenza relativa alle mutilazioni genitali femminili.

Non meno importante sarà la collaborazione con la rete dei consultori già attiva, la rete antiviolenza e i servizi di sorveglianza, in modo da offrire a donne e bambine spazi ed ambienti sicuri che possano dare loro aiuto.

L’attività del centro sarà inoltre coadiuvata dall’Organismo toscano per il governo clinico, al cui interno è attivo un tavolo di lavoro dedicato alle mutilazioni genitali femminili, in raccordo con la Commissione consiliare Pari opportunità.



19 marzo 2024
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