Codice rosa: convention a Firenze sulle buone pratiche
Al centro dell'incontro il progetto, oggi radicato in tutti i Ps toscani, nato nel 2010 nell’Asl Grosseto come esperienza pilota. Nel 2011 è diventato progetto regionale con l’intesa con la Procura di Firenze; all’inizio del 2014 la diffusione in tutte le aziende toscane e a dicembre 2016 nasce la rete. È a sostegno e protezione delle vittime di violenza: donne, bambini, anziani e persone oggetto di crimini di odio. Dal 2012 in Toscana 22mila gli accessi di vittime nei Ps.
09 NOV - Una giornata dedicata alla rete regionale del Codice rosa, ovvero a quello speciale percorso di accesso al Pronto Soccorso dedicato alle vittime di violenze ed abusi, in particolare donne e bambini ma anche persone oggetto di crimini d’odio. Una giornata, riservata a medici, infermiere e infermieri, ostetriche, psicologhe e psicologi, educatori, assistenti sociali e responsabili delle direzioni sanitarie per scambiarsi buone pratiche e migliorarsi laddove possibile.
L’appuntamento è per oggi, mercoledì 9 novembre all’auditorium di Sant’Apollonia a Firenze dalle 9 alle 13: un evento in presenza (e in parte da remoto) per condividere le esperienze vissute nelle diverse aziende sanitarie a sostegno e protezione delle vittime. È la terza convention sul tema: la prima era stata nel 2020, in piena pandemia, ma si era svolta sotto forma di webinar, come anche la seconda.
Il progetto del Codice Rosa, oggi radicato in tutti i pronto soccorso toscani, nasce nel 2010 nell’Asl di Grosseto come esperienza pilota. Nel 2011 diventa progetto regionale con la firma di un’intesa con la Procura generale della Repubblica di Firenze; quindi all’inizio del 2014 si completa la diffusione della sperimentazione in tutte le aziende sanitarie della regione. A dicembre 2016 nasce la rete: un progetto sanitario diventato nel tempo socio-sanitario, per costruire percorsi che coinvolgano più professionalità ed adeguati alla tipologia delle vittime. Dal 2012 sono stati 22 mila gli accessi nei pronto soccorso.
“Si tratta di un progetto che evidenza la volontà di una forte integrazione tra le politiche sanitarie e sociali - spiega l’assessore al diritto della salute della Toscana,
Simone Bezzini –. Alla domanda complessa di salute si somma infatti la domanda di tutela delle persone che ad essa si rivolgono”.
“Il Codice Rosa ci dice una volta di più che è importante lavorare in un’ottica di rete per assicurare una risposta efficace – aggiunge l’assessora regionale alle politiche sociali,
Serena Spinelli –. I dati recenti ci dicono che c’è ancora molto da fare in tema di protezione e sostegno alle vittime di violenza”.
Quest’oggi a Firenze interverranno sia l’assessore Bezzini sia l’assessora Spinelli, che sarà presente in video. Parlerà, tra gli altri,
Alessandra Kustermann, che per prima ha realizzato in Italia un servizio pubblico di aiuto alle donne vittime di violenza alla clinica “Mangiagalli” a Milano: racconterà la sua esperienza. Ci saranno la responsabile della rete regionale Codice Rosa,
Vittoria Doretti, il coordinatore dell’Osservatorio per la qualità e l’equità di Ars Toscana, l’agenzia regionale di sanità,
Fabrizio Gemmi, e le operatrici e gli operatori delle aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie impegnate in prima linea sul fronte della violenza alle donne e ai danni di soggetti fragili come anziani e bambini.
La convention, oltre che occasione di analisi, sarà il momento per condividere le azioni future ed elaborare nuove metodologie e modelli organizzativi. Per saperne di più sulla Rete Codice Rosa si può visitare il
sito dedicato.
09 novembre 2022
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