Covid. Altems (Cattolica): “Con questo ritmo di vaccinazione non raggiungeremo il target europeo”
Sale al 24,5% la percentuale di vaccinati rispetto al target previsto dall’UE ma con questa crescita lineare sarà difficile raggiungere obiettivo europeo nei tempi prefissati. La percentuale nazionale delle dosi di vaccino anti Covid-19 somministrate dalle Regioni rispetto a quelle assegnate è pari al 93%. Sono quattro le Regioni (Friuli-Venezia Giulia, Marche e Umbria P.A. di Bolzano) con la più elevata pressione per tasso di saturazione sia in area non critica sia in terapia intensiva. IL NUOVO REPORT.
12 FEB - “Nonostante la percentuale nazionale delle dosi somministrate dalle regioni rispetto a quelle assegnate sia pari al 93% che è un indicatore di grande efficienza dal punto di vista organizzativo, è tuttavia indispensabile rafforzare il sistema organizzativo in vista della vaccinazione di massa. Gli indici di monitoraggio del Covid-19 che ALTEMS ha elaborato ci mostrano una situazione abbastanza sotto controllo, ma le varianti del virus si stanno facendo strada in alcune regioni italiane e possono riavviare la corsa del virus. Ad oggi sono state vaccinate il 24,54% dell’obiettivo di 5,1 milioni da raggiungere al 31 marzo 2021 – continua Cicchetti - pari a 1.256.500 persone vaccinate. Tuttavia, ipotizzando questo andamento lineare si stima che non si raggiungerà nei tempi stabiliti (31 marzo) l’obiettivo fissato dall’UE”.
A parlare è il professor
Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) commentando i dati
dell'ultimo rapporto appena pubblicato.
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 08 Febbraio) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 419.604) sulla popolazione nazionale è pari a 0,70% (in calo rispetto ai dati del 01/02 in cui si registrava lo 0,75%). La percentuale di casi (n= 2.644.707) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, passando dal 4,27% al 4,43%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 9 ed il 15 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 124 ogni 100.000 residenti.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra nella PA Bolzano (8,40%), in Veneto (6,50%) e in Valle d’Aosta (6,28%), ma è in Puglia (1,27%) e in Campania (1,15%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,70% (in calo rispetto ai dati del 01/02).
Il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia si registra nella settimana tra il 22 ed il 28 novembre (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 858 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente.
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra nella Valle d’Aosta pari a 19,76 x 1.000 e nella Liguria pari a 15,08 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 4,37 per 1.000 (leggermente in aumento rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,35 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 3,75% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 4,57%). Solo il Friuli-Venezia Giulia ha superato il valore soglia registrando una mortalità grezza pari a 12,52%.
Andamento dell’età dei contagi
È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 al 31 gennaio 2020. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dall’essere il 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto - 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre - 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 15,7% nel periodo 18 gennaio – 31 gennaio.
Pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab): 2 – 8 febbraio 2021
Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -29,01 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -1,32 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,12 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.
Terapia intensiva
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 1,61 ingressi ogni 100mila abitanti (in aumento rispetto alla settimana precedente pari a 1,51). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono il l’Umbria, il Molise, il Friuli-Venezia Giulia e l’Abruzzo.
Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica all'8 febbraio 2021
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica. Le soglie del 30% e del 40% sono individuate dal D.M. del 30/4/2020 come quelle oltre le quali vi è un sovraccarico rispettivamente per la Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica.
All’8 febbraio 2021 quattro regioni (P.A. di Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Umbria) si presentano valori di più elevata pressione per tasso di saturazione sia in area non critica che in terapia intensiva a livello nazionale registrata dall’Umbria. Le restanti Regioni, ad eccezione della Puglia, della P.A. di Trento e della Lombardia non è a rischio di sovraccarico in nessuna delle due aree oggetto di valutazione. Puglia e Lombardia si posizionano sulla soglia del 30% relativamente alla saturazione delle terapie intensive.
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Bandi per medici da destinare alle vaccinazioni al 8 febbraio 2021
All’ 8 febbraio nove regioni hanno emanato bandi a tale scopo, non vi è stato nessun cambiamento dalla scorsa settimana. La Lombardia è la regione che ha emanato più bandi, seguita dal Lazio, dall’Emilia-Romagna, dal Piemonte e dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
Numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione al 8 febbraio 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni effettuate da ciascun punto di somministrazione regionale.
Il valore più alto dell’indicatore si registra in Veneto, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 32.376 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Emilia-Romagna (20.520), Toscana (13.307), Friuli-Venezia Giulia (13.939) e Puglia (13.116). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Basilicata (4.442) ed in Valle D’Aosta (4.124).
Numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione dal 2 febbraio all'8 febbraio 2021
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: il Veneto (6.353), l’Emilia-Romagna (4.751) e il Friuli-Venezia Giulia (3.356).
Al contrario, la Sardegna (1087), la Basilicata (1064) e la Liguria (1076) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.
Percentuale di dosi distribuite (somministrate/consegnate) al 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra la percentuale di dosi di vaccino somministrate rispetto alle dosi consegnate. Dal grafico si evince che la Valle d’Aosta (il valore è superiore al 100%, verosimilmente dovuto all’aver usato più di 5 dosi per fiala), il Piemonte e la P.A. di Bolzano sono le regioni con la percentuale di dosi somministrate più alta, mentre la Liguria, la Calabria e la Basilicata registrano i valori più bassi. In Italia l’92,95% delle dosi vaccinali consegnate sono state somministrate.
Dosi somministrate/popolazione residente (per 10.000 abitanti) al 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra le dosi di vaccino somministrate rispetto alla popolazione residente in ogni regione italiana (per 10.000 abitanti). La P.A di Bolzano, la Valle d’Aosta e l’Emilia-Romagna sono le regioni in cui si sono somministrati più vaccini rispetto alla popolazione residente. L’Abruzzo, la Calabria e l’Umbria attualmente sono le regioni in cui si sono somministrate meno dosi.
Dosi consegnate/popolazione residente (per 10.000 abitanti) al 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra il valore complessivo di dosi di vaccino consegnate rispetto alla popolazione residente in ogni regione italiana (per 10.000 abitanti). La P.A di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia e la Liguria sono le regioni in cui l’indicatore segna i valori più alti. L’Umbria, l’Abruzzo e la Puglia sono le regioni caratterizzate da indici più modesti.
Dosi somministrate/popolazione residente (per 1.000 abitanti) - Incremento 2 Febbraio – 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra l’incremento nelle dosi di vaccino somministrate rispetto alla popolazione residente in ogni regione italiana (per 10.000 abitanti). L’incremento maggiore rispetto alla settimana precedente si è avuto nella P.A. di Bolzano e in Piemonte. L’Umbria, la Sardegna e la Campania sono le regioni in cui si è assistito all’incremento più modesto.
Dosi consegnate/popolazione residente (per 10.000 abitanti) 2 - 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra le dosi di vaccino consegnate rispetto nella settimana precedente nella popolazione residente in ogni regione italiana (per 10.000 abitanti). La P.A. di Bolzano, il Friuli-Venezia Giulia e l’Emilia-Romagna sono le regioni a cui sono state consegnate più dosi rispetto alla popolazione residente. L’Abruzzo, l’Umbria e la Sardegna attualmente sono le regioni in cui sono state consegnate meno dosi.
Dosi somministrate/popolazione residente > 80 anni (per 1.000 abitanti) - 9 febbraio 2021
L’indicatore mostra le dosi di vaccino somministrate rispetto alla popolazione residente con età maggiore di 80 anni in ogni regione italiana (per 10.000 abitanti). La P.A. di Bolzano, la P.A di Trento ed il Molise sono le regioni in cui si sono somministrati più vaccini rispetto alla popolazione residente. La Sardegna, l’Abruzzo e la Calabria attualmente sono le regioni in cui si sono somministrate meno dosi.
Stato dell’arte vaccinazioni al 10 febbraio 2021 in riferimento all’obiettivo del 31 Marzo 2021 dell’UE
Ad oggi sono state vaccinate il 24,54% dell’obiettivo di 5,1 milioni da raggiungere al 31 Marzo 2021, pari a 1.256.500 persone vaccinate, che corrisponde ad un buon andamento nelle vaccinazioni, tuttavia ipotizzando questo andamento lineare non si raggiunge nei tempi stabiliti (31 marzo) l’obiettivo fissato dall’UE.
12 febbraio 2021
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