Covid. Quasi l’80% delle neo mamme positive ha vissuto con angoscia la separazione dal neonato
Inoltre, quasi 1/3 di esse (il 29%) non è stato in grado di allattare una volta riunite con i loro bambini, nonostante innumerevoli tentativi. Di contro, fra i bambini allattati le cui mamme COVID positive hanno praticato il contatto pelle-a-pelle e il rooming-in è stato riscontrato un rischio ridotto, non significativo, di ospedalizzazione. Solamente il 7,4% dei neonati di età ≤3 giorni è risultato a sua volta positivo. Uno studio internazionale cui hanno partecipato anche Iss e Unicef Italia.
10 FEB - Quasi il 60% delle madri che, a causa della loro positività al SARS-CoV-2, sono state separate dai loro neonati, ha riferito di essersi sentita molto angosciata; uno stato emotivo che, in misura più lieve, ha comunque riguardato il 78% delle mamme che hanno sperimentato la separazione. Inoltre, quasi 1/3 di esse (il 29%) non è stato in grado di allattare una volta riunite con i loro bambini, nonostante innumerevoli tentativi.
Di contro, fra i bambini allattati le cui mamme COVID positive hanno praticato il contatto pelle-a-pelle e il rooming-in è stato riscontrato un rischio ridotto, non significativo, di ospedalizzazione. Solamente il 7,4% dei neonati di età ≤3 giorni è risultato a sua volta positivo.
Sono questi i dati salienti che emergono dal
COVID Mothers Study, un’indagine internazionale che ha coinvolto centinaia di mamme, pubblicata sulla rivista
Breastfeeding Medicine, coordinata dall’Harvard Medical School di Boston (Massachusetts - USA) e alla cui realizzazione hanno collaborato,
tra gli altri, ISS e UNICEFItalia.
“Come già confermato dai dati italiani della sorveglianza ItOSS, le madri positive al virus SARS-CoV-2 potrebbero allattare in sicurezza e mantenere il contatto stretto con i loro bambini, secondo quanto raccomandato. Separare le madri dai propri bambini e bambine causa alle madri stesse una condizione di stress e può compromettere l’allattamento - dichiara
Angela Giusti, ricercatrice dell’ISS e co-autrice dello studio – Infatti, per i neonati chenon sono stati allattati direttamente al seno e che non hanno avuto un contatto pelle-a-pelle,è risultato meno probabile l’allattamento esclusivo nei primi tre mesi. La nostra ricerca rafforza, quindi, la raccomandazione che l'allattamento dovrebbe continuare ad essere incoraggiato e sostenuto anche in questa era pandemica e che esso è indicato anche per le madri infettate dal SARS-CoV-2".
“Quanto riscontrato nello studio concorda con le raccomandazioni dell’OMS e dell’UNICEF su allattamento nelle madri SARS-CoV-2 positive, e sottolinea il diritto di ogni bambino e ogni bambina di stare con i propri genitori, anche se affetti da COVID-19, per non incorrere in stress ulteriore. Il Programma OMS/UNICEF degli Ospedali Amici delle Bambine e dei Bambini promuove queste buone pratiche basate sulle prove di efficacia da tempo e siamo lieti che i risultati di questa ricerca e di altre condotte dall’UNICEF e dall’ISS rafforzino queste basi scientifiche”, ha sottolineato la Presidente dell’UNICEF Italia,
Carmela Pace.
Lo studio
Il
COVID Mothers Studyè stato uno studio condotto a livello mondiale che mirava a rispondere alle seguenti domande sulle esperienze di maternità delle madri affette da COVID-19:
c’è stata separazione dal bambino alla nascita? Le è stato permesso di avere un contatto pelle-a-pelle nella prima ora dopo il parto? Le è stato permesso di allattare direttamente al seno il suo bambino? Le è stato proposto il lavaggio del seno? Ha avuto difficoltà ad allattare? Il suo bambino è risultato positivo all’infezione da COVID-19? In tal caso, qual è stato il decorso della malattia del bambino?
Il campione era composto da 357 madri provenienti da 31 paesi, 129 delle cui erano madri di neonati di età ≤30 giorni. La maggior parte di chi ha risposto proveniva dagli Stati Uniti, dall’Europa o dall’America Latina.
Hanno potuto partecipare solo le madri con un’infezione da COVID-19 sospetta o confermata prima del primo compleanno del bambino. Il
questionario, anonimo e da compilare a partire dal compimento del primo mese di vita del neonato, è stato disponibile esclusivamente online dal 4 maggio 2020 al 30 settembre 2020 in 10 lingue diverse. Alle madri è statoinoltrechiesto di descrivere l’impatto psicologico della separazione dal bambino per poter stimare l’eventuale effetto di questa pratica molto diffusa nei primi mesi della pandemia.
I risultati preliminari sono stati presentati durante il seminario dell’Associazione Italiana di Epidemiologia “La pandemia, la salute delle donne e il percorso nascita. Le risposte dall’epidemiologia” del 3 novembre 2020, al convegno internazionale dell’Academy of Breastfeeding Medicine il 6 novembre 2020, e durante la riunione del 3 dicembre 2020 del World Health Organization COVID Infant Feeding-Research Interest Group (CIF-RIG).
10 febbraio 2021
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