Farmaci: nessuna novità nei consumi
Presentato il Rapporto Osmed 2009. Confermate le tendenze degli anni precedenti: lieve aumento dei consumi. Persiste una consistente variabilità territoriale nei comportamenti prescrittivi.
08 LUG - 25 miliardi di euro. A tanto ammonta il valore della spesa farmaceutica italiana, il 75 per cento della quale rimborsato dal Servizio sanitario nazionale.
Sono i farmaci per il trattamento di patologie del sistema cardiovascolare, con oltre 5 miliardi di euro, quelli più utilizzati con una copertura di spesa da parte del Ssn di circa il 94%. Farmaci erogati nella quasi totalità dalle farmacie pubbliche e private. Altre categorie terapeutiche di rilievo per la spesa sono i farmaci gastrointestinali (12,7% della spesa), i farmaci per il sistema nervoso centrale (12,5%) e gli antineoplastici (11,7%). Questi ultimi sono erogati sostanzialmente per intero (98,8% della spesa) a carico del SSN, prevalentemente attraverso le strutture pubbliche (ospedali, ASL, IRCCS, ecc.). Le categorie maggiormente a carico dei cittadini sono invece i farmaci dermatologici, i farmaci genito-urinari e gli ormoni sessuali e i farmaci per l’apparato muscolo-scheletrico.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel rapporto Osmed, con cui l’Istituto superiore di sanità e l’Agenzia italiana del farmaco fotografano tutti gli anni il consumo di farmaci nel nostro Paese. Presentato questa mattina, presso l’Iss, il rapporto ricela che il consumo dei farmaci in Italia non presenta grosse novità rispetto agli anni precedenti. Si conferma un aumento dei consumi, non completamente spiegato dall’invecchiamento della popolazione, mentre si consolida il ricorso a farmaci equivalenti. Confermata anche una forte variabilità regionale nel comportamento prescrittivo e nella spesa.
Il consumo farmaceutico territoriale (fascia A e C)
Le farmacie pubbliche e private hanno dispensato nel corso del 2009 circa 1,8 miliardi di confezioni (30 confezioni di farmaco per abitante). La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è in leggera crescita rispetto all’anno precedente (+1,4%), con una copertura da parte del Ssn di circa il 68%.
I farmaci di classe A
Il consumo farmaceutico territoriale di classe A è in aumento del 3,4% rispetto al 2008: ogni mille abitanti sono state prescritte 926 dosi di farmaco al giorno (erano 580 nel 2000, data rispetto alla quale si registra un aumento del 60%), mentre la spesa cresce dell’1,6%.
L’aumento delle quantità di farmaci prescritti è comune a tutte le Regioni italiane ad eccezione della Calabria (-0,9%) che, nonostante ciò si conferma, per il secondo anno consecutivo, la Regione con il valore più elevato di spesa pubblica per farmaci di classe A con 275 euro pro capite. Il valore più basso si osserva nella PA di Bolzano (circa 149 euro).
La spesa privata
La spesa privata (farmaci per automedicazione, farmaci di fascia C con ricetta, farmaci di fascia A acquistati privatamente) è stata pari a 6.153 milioni di euro . Il valore più elevato di spesa privata si riscontra in Liguria (130 euro pro capite) mentre la Regione con il valore più basso risulta essere la Basilicata (62 euro).
I farmaci più utilizzati
La sostanza più prescritta è risultata essere, nel 2009, il ramipril (47 dosi giornaliere/1000 abitanti). Altre sostanze rilevanti per consumo sono l’acido acetilsalicilico usato come antiaggregante piastrinico (42 DDD/1000 abitanti die) e l’amlodipina (27 DDD/1000 abitanti die).
Alti livelli di esposizione nella popolazione si osservano per l’associazione amoxicillina+acido clavulanico, l’acido acetilsalicilico e il lansoprazolo.
Equivalenti
La prescrizione di farmaci equivalenti, che all’inizio dell’anno 2002 rappresentava il 13% delle dosi di farmaci consumate quotidianamente, ha quasi raggiunto, nel 2009, il 50% delle dosi. Negli ultimi quattro anni vi è stata la scadenza brevettuale di numerosi principi attivi con un’alta incidenza sui consumi che ha determinato un aumento consistente delle specialità equivalenti.
Farmaci con nota Aifa
I farmaci con nota AIFA continuano a rappresentare meno di un terzo della spesa e circa un quinto delle dosi giornaliere consumate, con una certa disomogeneità tra le Regioni dovuta, in parte, a differenti comportamenti prescrittivi e in parte all’adozione di politiche diverse sulla distribuzione diretta e per conto dei medicinali. L’Umbria ha il consumo a livello territoriale più basso dei farmaci con nota Aifa, mentre la Sicilia è quella con il dato più elevato.
I farmaci erogati attraverso le strutture pubbliche
La spesa relativa ai farmaci erogati attraverso le strutture pubbliche (ospedali, ASL, IRCCS, ecc.), pari a 6,2 miliardi di euro, rappresenta circa un quarto della spesa complessiva per farmaci in Italia nel 2009.
Piuttosto elevata la variabilità regionale della quota di spesa per questi farmaci: è infatti compresa tra il 21% della Calabria e il 32% della Toscana.
Con 2,4 miliardi di euro, pari a una spesa pro capite di 40,57 euro, sono gli antineoplastici e gli immunomodulatori la principale voce di spesa. Tra questi gli anticorpi monoclonali fanno la parte del leone con 507,2 milioni di euro, il 21% sul totale della spesa pur rappresentando solo il 2,7% dei consumi della classe.
Seguono gli immunosoppressori biologici (445,4 milioni di euro) e gli altri antineoplastici con 387,5 milioni di euro.
La seconda classe di farmaci per spesa è rappresentata dagli antimicrobici per uso sistemico (21,07 euro pro capite). In tal caso sono gli antivirali anti-HIV a rappresentare la prima voce di spesa, incidendo per circa il 30% della spesa della classe (369 milioni di euro) e per il 20,7% delle dosi prescritte. Un peso importante è anche quello dei vaccini e delle immunoglobuline.
Il peso dell’età
Il rapporto ha consentito di evidenziare l’influenza dell’età sull’utilizzo di risorse sanitarie: è noto infatti che l’età è il principale fattore predittivo dell’uso dei farmaci nella popolazione. Dall’analisi della prescrizione per classe d’età è emerso che un anziano di età superiore a 75 anni ha un livello di spesa pro capite di oltre 12 volte maggiore a quella di una persona di età compresa fra 25 e 34 anni (la differenza diventa di 17 volte in termini di dosi). Inoltre, la popolazione con più di 65 anni assorbe circa il 60% della spesa e delle dosi. Non è così per la popolazione pediatrica fino a 14 anni che consuma meno del 3% delle dosi e della spesa.
… e del sesso
Le donne hanno un livello di consumo del 10% superiore a quello degli uomini, in particolare nella fascia di età compresa tra 15 e 54 anni. I maggiori livelli di consumo riguardano i farmaci del sistema nervoso centrale (in particolare gli antidepressivi), i farmaci per malattie del sangue sangue (soprattutto gli antianemici) e i farmaci del sistema muscolo-scheletrico (i bifosfonati).
08 luglio 2010
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