Verso la riapertura dei “confini” regionali. Gimbe: “Prevalga solidarietà tra Regioni”
“Una decisione sotto il segno dell’unità nazionale darebbe al Paese un segnale molto più rassicurante di una riapertura differenziata, guidata più da inevitabili compromessi politici che dalla solidarietà tra le Regioni”, sottolinea Cartabellotta.
28 MAG - Alla vigilia della presentazione dei nuovi dati di monitoraggio del Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia, dati fondamentali per la decisione sull’apertura dei “confini” intraregionali italiani dal 3 giugno, la Fondazione Gimbe rinnova il suo invito alla massima cautela.
“Il Governo– sottolinea il presidente della Fondazione
Nino Cartabellotta – a seguito delle valutazioni del Comitato Tecnico-Scientifico si troverà di fronte a tre possibili scenari: il primo, più rischioso, di riaprire la mobilità su tutto il territorio nazionale, accettando l’eventuale decisione delle Regioni del sud di attivare la quarantena per chi arriva da aree a maggior contagio; il secondo, un ragionevole compromesso, di mantenere le limitazioni solo nelle 3 Regioni più a rischio, con l’opzione di consentire la mobilità tra di esse; il terzo, più prudente, di prolungare il blocco totale della mobilità interregionale, fatte salve le debite eccezioni attualmente in vigore”.
“In questa difficile decisione – conclude Cartabellotta –occorre accantonare ogni forma di egoismo regionalistico perché la riapertura della mobilità deve avvenire con un livello di rischio accettabile e in piena sintonia tra le Regioni. Una decisione sotto il segno dell’unità nazionale darebbe al Paese un segnale molto più rassicurante di una riapertura differenziata, guidata più da inevitabili compromessi politici che dalla solidarietà tra le Regioni, oggi più che mai necessaria per superare l’inaccettabile frammentazione del diritto costituzionale alla tutela della salute”.
28 maggio 2020
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