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Sperimentazioni in sanità. Nasce rete di studio per il rilancio della sinergia tra pubblico e privato nella gestione del sistema sanitario


Presentati lo scorso 21 giugno a Roma i risultati della ricerca condotta da Promo PA Fondazione e promossa dalla Clinica di Riabilitazione Toscana di Terranova Bracciolini. La ricerca è stata il punto di partenza per avviare un confronto sulle sperimentazioni e le innovazioni gestionali in sanità, introdotte agli inizi degli anni Novanta. in Italia sono state attivate 57 Sperimentazioni Gestionali, di cui 44 hanno concluso la fase sperimentale e stanno svolgendo la loro attività a regime.

24 GIU - “La gestione pubblico-privato in Sanità Modelli di sperimentazioni e innovazioni gestionali a confronto”. La ricerca e i suoi risultati sono stati presentati Il 21 giugno 2019 a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità. Condotta da Promo PA Fondazione e promossa dalla Clinica di Riabilitazione Toscana di Terranova Bracciolini, la ricerca è stata il punto di partenza per avviare un confronto sulle sperimentazioni e le innovazioni gestionali in sanità, introdotte agli inizi degli anni Novanta.

L’elaborazione di dati frammentati raccolti nelle varie regioni, non omogenei e omologabili, hanno colmato un’esigenza conoscitiva restituendo un quadro aggiornato delle sperimentazioni gestionali che ha fornito un importante spunto di riflessione sul futuro prossimo di questo modello in Sanità: in Italia sono state attivate 57 Sperimentazioni Gestionali, di cui 44 hanno concluso la fase sperimentale e pertanto stanno svolgendo la loro attività a regime (stabilizzate).

Le sperimentazioni sono state pensate per creare un modello che sfruttasse le conoscenze gestionali e il know-how di partner privati per inserirle nel pubblico, con lo scopo di fornire servizi sanitari in condizioni di efficienza, risparmio ed efficacia. Nell’applicazione dei diversi approcci delle regioni si sono in realtà concretizzate in un’elevata eterogeneità di soluzioni e scelte organizzative.

L’elemento più interessante da un punto di vista dell’analisi è costituito da un piccolo universo di soggetti tra loro eterogenei ma caratterizzati da un fattore comune: sulla spinta innovativa hanno saputo trasformare la sperimentazione in un modello di successo creando elementi di sinergia tra pubblico e privato, realizzando forme di gestione, che premiano l’efficienza ed il risultato, offrendo servizi di qualità. Questo universo è costituito da 14 soggetti, che hanno prevalentemente la forma giuridica societaria mista pubblico-privata. Nel complesso il gruppo analizzato, nel 2017, ha avuto un valore della produzione di 382 milioni di euro e un costo del personale di 187 milioni di euro (considerando che i dati rappresentano rappresentino solo il 22% del fenomeno, il valore di produzione si aggira sul miliardo e mezzo). Due di questi si trovano nella Regione Toscana.

Durante l’incontro, Enrico Desideri, Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità, ha commentato che rivedere le criticità e i punti di forza delle 57 sperimentazioni ha reso tutti consapevoli che questo tema era stato un po’ culturalmente e scientificamente trascurato. La decisione emersa è stata quella di dare continuità allo studio e creare una rete di studiosi che veda il Ministero alla Sanità, la Fondazione dell’Istituto Superiore di Sanita e la Fondazione Promo PA come motore di ricerca per arrivare tra sei mesi a un incontro nazionale di approfondimento ulteriore di questo tema rilevante.

In 30 anni le criticità nell’ambito sanitario sono ulteriormente aumentate e la necessità di nuovi modelli contrattuali e organizzativi per affrontare queste modificazioni è vitale: un trampolino può essere analizzare consistentemente gli ambiti di possibile sviluppo per rilanciare questa esperienza gestionale.
 
Niccolò Persiani, Professore Ordinario Economia Aziendale università di Firenze: “Queste sperimentazioni sono nate in un momento in cui la riforma sanitaria pensava a un rapporto pubblico privato fortemente competitivo, con grossi contributi sul gestionale dal privato verso il pubblico. Per una serie di ragioni, elencate nella relazione, il processo è andato in stallo, ma ora è il momento di riprenderlo per affrontare le nuove sfide della sanità, in particolare la scarsità di risorse, l’aumento della spesa privata e la sfida dell’invecchiamento della popolazione.”
 
“La rete informale che si sta costituendo tra i soggetti che hanno in corso una gestione mista pubblico privato nella sanità, è a disposizione per confrontarsi e mettere a valore comune la ricchezza di esperienza, innovazione, organizzazione e ricerca che in questi anni si è solidificata, anche se a macchia di leopardo, in tutto il territorio nazionale - ha aggiunto Antonio Boncompagni, Direttore Generale CRT -. Un settore strettamente incardinato nel pubblico nato e cresciuto con lo scopo di aiutare a risolvere i temi in una visione prospettica e forse in grado di contribuire ad affrontare alcuni dei temi specifici oggi presenti in sanità. Il primo dei quali è che le risorse sono definite e non infinite. Ovviamente il rapporto con il privato è finalizzato, trasparente e propositivo. Cogliere le migliori prassi di gestione e di flessibilità e di adattabilità che la componente privata ha introdotto attraverso questo tipo di partenariati o anche nel settore pubblico, può essere di stimolo e di approfondimento utile.”

Mariadonata Bellentani, Direzione generale programmazione sanitari Ministero della Salute, conferma con il suo intervento l’impegno del Ministero a partecipare e sostenere la rete di studio: “Le sperimentazioni di successo sono già in una fase di stabilizzazione. Forse è proprio il termine della sperimentazione gestionale che va modificato perché sta cambiando profondamente il rapporto pubblico e privato in sanità. Ora esistono molte strutture a gestione mista e abbiamo bisogno urgente di comprendere come queste si collocano all’interno di un servizio sanitario nazionale molto complesso e che deve rispondere ai bisogni di salute di una popolazione in continua trasformazione. Di fronte al tema della cronicità, della non autosufficienza, di fonte ai problemi dell’innovazione tecnologica sempre maggiore, il Servizio alla Sanità ha sicuramente bisogno di una partnership tra pubblico e privato. Il modo in cui essa si forma è sicuramente da studiare ed approfondire e questa è un’occasione preziosa per capire cosa ha fatto e cosa può ancora fare il tema della sperimentazione gestionale”. 

24 giugno 2019
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