Rapporto Ue sulla droga. Cannabis sempre più potente e diffusa. In tutto 17,8 milioni di consumatori. È lei la droga più usata in Europa
Ma crescono anche le nuove droghe e c’è un nuovo boom dell’ecstasy. Il picco dei consumi di cannabis in Francia, dove la usano 4 adulti su dieci. Poi Danimarca e Italia con un terzo degli adulti consumatori abituali. Consumi minimi in Bulgaria, Ungheria, Romania, Turchia e Malta con un adulto consumatore su 10. In tutta Europa si calcolano 88 milioni di persone che hanno provato sostanze illecite nel corso della loro vita. IL RAPPORTO UE
01 GIU - E’ allarme per il contenuto delle sostanze stupefacenti che circolano nel mercato europeo: la purezza o la potenza della maggior parte delle droghe sono elevate o in aumento. Allo stesso tempo la maggioranza dei recenti dati relativi all’indagine sulla prevalenza mostra a sua volta
modesti aumenti nel consumo stimato delle sostanze stupefacenti più comunemente assunte.
Il mercato della droga è inoltre più complesso: oltre alle droghe tradizionali, infatti, i consumatori hanno a disposizione nuove sostanze, vi sono segnali che i farmaci (
soprattutto le benzodiazepine) stanno acquistando maggiore importanza e i modelli di poliassunzione sono la norma tra coloro che hanno problemi di droga. Sono i principali elementi che emergono dalla Relazione europea 2016 sulla droga, elaborata dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. L’indagine ha esaminato i 28 Stati Ue, la Turchia e la Norvegia.
Nel 2015 sono state individuate per la prima volta 98 nuove sostanze e, di conseguenza,
le nuove sostanze monitorate sono diventate oltre 560, 380 delle quali (70 %) sono state rilevate negli ultimi 5 anni
Nel complesso oltre 88 milioni di adulti (ossia poco più di un quarto della popolazione di età compresa fra 15 e 64 anni nell’Unione europea) hanno provato sostanze illecite nel corso della vita.
Il consumo di droga è più frequentemente segnalato dai maschi (54,3 milioni) che dalle loro controparti di sesso femminile (34,8 milioni). La sostanza stupefacente più consumata è la cannabis (51,5 milioni di maschi e 32,4 milioni di femmine), mentre le stime sono decisamente inferiori per il consumo nell’arco della vita di cocaina (11,9 milioni di maschi e 5,3 milioni di femmine), MDMA (9,1 milioni di maschi e 3,9 milioni di femmine) e amfetamine (8,3 milioni di maschi e 3,8 milioni di femmine). I livelli dichiarati di consumo di cannabis nell’arco della vita variano in misura considerevole tra i diversi paesi, da circa 4 adulti su 10 in Francia e un terzo degli adulti in Danimarca e in Italia, a meno di un adulto su 10 in Bulgaria, Ungheria, Romania, Turchia e a Malta. Si stima che nell’ultimo anno abbiano fatto uso di droga 17,8 milioni di giovani adulti; di questi, i maschi erano il doppio delle femmine.
La Relazione europea riporta anche i risultati dell’Eurobarometro flash sui giovani e la droga” (Flash Eurobarometer on young people and drugs) del 2014, un’indagine telefonica su 13 128 giovani adulti dei 28 Stati membri e di età compresa tra i 15 e i 24 anni, fornisce indicazioni sul
consumo di nuove droghe. Benché si tratti fondamentalmente di un’indagine attitudinale, l’Eurobarometro comprende una domanda sul consumo di “sostanze che imitano gli effetti delle sostanze illecite”. Attualmente tali dati rappresentano la sola fonte d’informazioni a livello UE su questo tema, anche se occorre interpretarne con cautela i risultati per ragioni metodologiche. Nel complesso, l’8 % degli intervistati ha segnalato di aver consumato le suddette sostanze nell’arco della vita e il 3 % ha dichiarato di averne fatto uso nell’ultimo anno. Questo dato rappresenta un aumento rispetto al 5 % che ne ha segnalato il consumo nell’arco della vita in un’indagine analoga del 2011.
Il 68 % degli intervistati che hanno affermato di averle consumate nell’ultimo anno ha ricevuto la sostanza da un amico. Un sempre maggior numero di paesi sta inserendo le nuove sostanze psicoattive nelle indagini sulla popolazione in generale, anche se metodi e domande differenti limitano la confrontabilità dei risultati tra i vari Stati.
Dal 2011,
11 paesi europei segnalano stime a livello nazionale sul consumo delle nuove sostanze psicoattive (esclusi chetamina e GHB). Per la fascia d’età presa in considerazione nello studio dell’Eurobarometro Flash, la prevalenza del consumo di queste sostanze nell’ultimo anno tra i giovani adulti (15-24 anni d’età) varia dallo 0,0 % in Polonia al 9,7 % in Irlanda. Nell’ambito di queste indagini, sono disponibili dati per il Regno Unito (Inghilterra e Galles) sul consumo di mefedrone. Nell’indagine più recente (2014-2015), il consumo di questa droga nell’ultimo anno tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni era stimato all’1,9 %; questo dato era identico a quello dell’indagine precedente, ma inferiore rispetto al 4,4 % del 2010-2011, prima che fossero introdotte misure di controllo. Secondo le stime di un’indagine svolta nel 2014, in Finlandia il consumo di catinoni sintetici nell’ultimo anno era pari allo 0,2 % tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni, mentre in Francia le stime indicano che il 4 % delle persone di età compresa fra i 18 e i 34 anni dichiara di avere fumato cannabinoidi sintetici una volta nella vita.
Da segnalare, in primis,
il ritorno dell’MDMA come stimolante comunemente apprezzato dai giovani. Fattori quali l’innovazione nel rifornimento di precursori, nuove tecniche di produzione e l’offerta online sembrano trainare tutti la ripresa di un mercato ora caratterizzato da una molteplicità di prodotti. Sono disponibili polveri, cristalli e compresse ad alto dosaggio con loghi, colori e forme differenti e vi sono prove dell’esistenza di un sistema di produzione su ordinazione nonché del ricorso a una commercializzazione sofisticata e mirata. Potrebbe trattarsi di una strategia messa deliberatamente in atto dai produttori per migliorare la percezione di tale droga dopo un lungo periodo in cui, a causa della scarsa qualità e dell’adulterazione delle sostanze stupefacenti, si era registrato un calo dei consumi. Vi sono segnali da cui si evince che la suddetta strategia starebbe dando i suoi frutti e che l’MDMA si sta diffondendo sia presso i consumatori tradizionali di stimolanti che presso una nuova generazione di giovani.
In termini di valore, la cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato europeo delle sostanze illecite. La relazione segnala, inoltre, che in Europa è attualmente in corso un considerevole dibattito pubblico e politico sui costi e i benefici delle differenti opzioni politiche in materia di cannabis. La produzione di tale sostanza è diventata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata. L’importazione di cannabis da molteplici paesi di approvvigionamento e l’aumento della produzione interna in Europa costituiscono una notevole sfida per l’attività di contrasto, mettendo così a dura prova le già esigue risorse delle autorità doganali e di polizia. I reati legati alla cannabis, la maggior parte dei quali riguarda il consumo o il possesso per uso personale, rappresentano inoltre circa i tre quarti di tutti i reati connessi alla droga.
Esiste inoltre una sempre maggiore consapevolezza dei costi sanitari e sociali che possono derivare dal consumo di cannabis. Tali costi sono più elevati fra i consumatori più frequenti e di più lungo periodo; a tale proposito,
si stima che circa l’1 % degli adulti europei faccia un uso quotidiano o quasi quotidiano di cannabis. I livelli di potenza sia della resina che delle foglie di cannabis sono elevati in termini storici: è un dato preoccupante, evidenzia lo studio, poiché potrebbe aumentare i rischi di problemi di salute gravi e cronici per i consumatori.
La cannabis è ora responsabile anche della maggior parte dei trattamenti ai quali i pazienti si sottopongono per la prima volta, benché i dati relativi all’inizio del trattamento debbano essere interpretati nel contesto di percorsi di segnalazione e di una definizione ampia di ciò che costituisce una cura appropriata per questa popolazione.
Complessivamente,
il numero di pazienti sottoposti a trattamento per la prima volta per problemi legati alla cannabis è salito da 45 000 nel 2006 a 69 000 nel 2014. In questo gruppo, il numero di persone che hanno dichiarato di fare uso quotidiano di cannabis è aumentato dal 46 % nel 2006 al 54 % nel 2014. Le cause dell’aumento del numero di pazienti che entrano in trattamento non sono chiare, ma potrebbero essere collegate a cambiamenti nella prevalenza del consumo e del consumo intensivo di cannabis nonché ad altri fattori quali la disponibilità di prodotti più dannosi e più potenti, una maggiore disponibilità dei trattamenti per la cannabis e cambiamenti nelle pratiche di segnalazione dei trattamenti.
Altro elemento da rilevare è legato alle nuove preoccupazioni correlate all’
aumento dei casi di overdose associati all’eroina e ad altri oppiacei. L’eroina, oltre a occupare un ruolo rilevante nei dati sui casi mortali di overdose, è anche la sostanza illecita più comune segnalata nei nuovi dati sulle città europee relativi alle emergenze ospedaliere.
La cocaina si conferma lo stimolante illecito più consumato in Europa, benché il suo consumo sia più diffuso nei paesi meridionali e occidentali del continente. La polvere di cocaina (cocaina cloridrato) viene soprattutto sniffata (assunta per inalazione), ma talvolta viene assunta anche per via parenterale, mentre la cocaina crack (cocaina base) solitamente si fuma. Si stima che circa 2,4 milioni di giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni (l’1,9 % di questa fascia d’età) abbiano consumato cocaina nel corso dell’ultimo anno. Molti consumatori ne fanno uso in contesti ricreativi, con picchi di consumo nei fine settimana e nei periodi di vacanza.
Per quanto riguarda i consumatori abituali, si può operare un’ampia distinzione tra quelli socialmente più integrati, che sniffano spesso cocaina in polvere, e i consumatori emarginati, che assumono la cocaina per via parenterale o fumano il crack, talvolta insieme a oppiacei. Solo Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito hanno segnalato una prevalenza nell’ultimo anno del consumo di cocaina tra i giovani adulti pari o superiore al 3 %. I cali del consumo di cocaina segnalati negli anni precedenti non sono stati osservati nelle indagini più recenti; tra i paesi che hanno presentato le indagini a partire dal 2013, sei hanno segnalato stime più elevate, due le hanno dichiarate stabili e quattro hanno indicato stime più basse rispetto alla precedente indagine confrontabile.
01 giugno 2016
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