Rapporto Sdo (1° semestre 2015). Ricoveri ospedalieri in calo. Giù anche le giornate di degenza. Aumenta la Mobilità sanitaria
di L.F.
Pubblicati dal Ministero della Salute i dati delle Schede di dimissioni ospedaliera relative alla prima metà dell’anno. Rispetto al 2014 si registrano l'1,6% in meno di ricoveri. Il maggior numero per infarto, insufficienza respiratoria e parto. Remunerazione a quota 13,9 mld. Cresce il dato sulla mobilità sanitaria. IL RAPPORTO
30 DIC - Calano i ricoveri e le giornate di degenza. “Rispetto al primo semestre dell’anno precedente, per il primo semestre 2015 si osserva una generale diminuzione del volume di attività erogata: il numero complessivo di dimissioni per Acuti, Riabilitazione e Lungodegenza è passato da 4.352.458 a 4.281.653 unità, con una diminuzione di circa 1,6%; il corrispondente volume complessivo di giornate è passato da 29.237.850 a 29.202.893, con una riduzione di circa lo 0,1%”. È quanto scrive il Ministero della Salute nel report Sdo dei primi 6 mesi del 2015.
Dimissioni per acuti riabilitazione e lungodegenza. Più nel dettaglio, il numero di dimissioni per Acuti in regime ordinario passa da 3.208.701 a 3.178.661unità, con una riduzione dello 0,9%, mentre il corrispondente volume di giornate si mantiene pressoché costante (con un lievissimo aumento da 21.778.462 a 21.790.190 unità); il numero di dimissioni per Acuti in regime diurno mostra una riduzione più marcata (-4,7%), passando da 920.757 a 877.627dimissioni, e da1.716.604 a 1.628.193 giornate (-5,2%). Il numero di dimissioni per Riabilitazione in regime ordinario si incrementa del 1,3% (da 156.245 a 158.196 unità), mentre il corrispondente volume di giornate si incrementa di circa 1,1% (da 4.062.792 a 4.105.981 unità); al contrario, l’attività di riabilitazione in regime diurno mostra una riduzione pari a -4,9% per le dimissioni (da 13.184 a 12.534 unità) e -1,4% per le giornate (da 181.763 a 179.226 unità). Infine, per l’attività di Lungodegenza si osserva un incremento delle dimissioni da 53.571 a 54.635 unità (+2%) mentre le giornate rimangono sostanzialmente costanti (da 1.498.229 a 1.499.303 unità).
Giornate di degenza: in regime ordinario media di 6,9 giorni. Nel rapporto si evidenzia come “il valore di degenza media per Acuti in Regime ordinario si è attestata a 6,9 giorni rispetto al valore di 6,8 giorni del primo semestre 2014 mentre la degenza media per Riabilitazione in Regime ordinario si è mantenuta costante a 26 giorni, mentre quella per Lungodegenza si è ridotta leggermente, passando da 28 giorni nel primo semestre 2014 ai 27,4 nel primo semestre 2015”.
Over 70 e neonati i più ‘propensi’ al ricovero. Il rapporto evidenzia “la maggiore propensione al ricovero nei maschi rispetto alle femmine nella fascia d’età zero anni e nella fascia d’età tra 70 e 80 anni. Il picco di ricoveri per le donne in età fertile tra i 30 ed i 40 anni, ragionevolmente imputabile al parto e il maggior numero di ricoveri per le femmine per età maggiore di 85 anni, ed in particolare nella fascia d’età 90 e oltre: la differenza rispetto ai maschi può essere in parte spiegata con la maggiore aspettativa di vita delle donne rispetto agli uomini. Si può osservare, inoltre, come l’attività per acuti in regime ordinario (colore verde) sia nettamente prevalente in ogni fascia d’età, seguita dall’attività per acuti in regime diurno. L’attività di riabilitazione risulta apprezzabile a partire dai 60 anni di età”.
Mobilità sanitaria in crescita e vicina all’8%. La mobilità complessiva a livello nazionale per Acuti in Regime ordinario ed in regime diurno è stat pari, rispettivamente, al 7,9% (era 7,6% nel primo semestre 2014 e si è attestata a 7,8% nell’intero anno) e al 9,2% (era 8,7% nel primo semestre 2014, poi stabilizzato a 8,4% nell’intero anno). La quota più alta di ricoveri in regime ordinario fuori regione si riscontra in Molise, Basilicata, Valle d’Aosta e Calabria, mentre la quota più bassa, sempre in regime ordinario, in Lombardia, P.A. di Bolzano, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna.
Nello specifico le Sdo forniscono anche i dati sulla mobilità per
riabilitazione che è pari al 15,4% (era 15,1% nel primo semestre 2014, e 15,4% nell’intero anno) in regime ordinario e al 8,7% in regime diurno (era 8% nel primo semestre 2014, e 9,1% nell’intero anno precedente), e si attesta al 4,6% per lungodegenza (era 4,1% nel primo semestre 2014, poi stabilizzatosi a 4,5% per l’intero anno).
I dati mostrano anche la mobilità per
radioterapia: il numero di ricoveri per acuti nel primo semestre 2015 ammonta a 7.041 unità in regime ordinario e 1.272 in regime diurno (erano, rispettivamente, 6.932 e 1.373 nel primo semestre 2014), con una mobilità pari rispettivamente al 26,4% e 32,4% (rispettivamente 27,2% e 27,4% nel primo semestre 2014), Riportati anche i dati sulla mobilità per
chemioterapia: il numero di ricoveri per acuti è pari a 27.909 unità in regime ordinario e 31.874 in regime diurno (rispettivamente, 30.686 dimissioni in regime ordinario e 33.393 in regime diurno per il primo semestre 2014), con una mobilità pari rispettivamente a 15,4% e 7,5% (14,4% e 7,6% nel primo semestre 2014).
Il numero più alto di dimissioni si è registrato per insufficienza cardiaca, a seguire insufficienza respiratoria, polmoniti e parti. Da notare come il taglio cesareo sia oltre il 30%
Remunerazione a 13,9 mld. Per il primo semestre 2015, la remunerazione complessiva si è attestata a circa 12,7 miliardi di euro per l’attività per Acuti (di cui 11,7 miliardi in regime ordinario e 1 miliardo in regime diurno), poco più di un miliardo di euro per l’attività di riabilitazione (di cui circa 34,5 milioni per il regime diurno) e circa 223,1 milioni per l’attività di lungodegenza, per un totale di circa 13,9 miliardi di euro complessivi.
L.F.
30 dicembre 2015
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