Diabete. Risparmi per 1,5 mld in 5 anni con la “spending review” dei diabetologi
Il risparmio potrebbe superare i 18 miliardi in 50 anni se tutti i centri diabetologici italiani aderissero al modello Annali dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), che valuta la qualità dell’assistenza, degli esami, delle cure e dei risultati conseguiti in 320 centri, circa il 50% di quelli presenti in Italia.
18 FEB - Circa 1,5 miliardi di euro in 5 anni e una proiezione di oltre 18 miliardi in 50 anni: a tanto potrebbe ammontare il risparmio per le casse del Sistema sanitario nazionale se tutti i centri di diabetologia partecipassero al progetto Annali dell’Associazione Medici Diabetologi (Amd), “che valuta la qualità dell’assistenza prestata nel nostro Paese, gli esami, le cure e i risultati conseguiti in 320 centri, circa il 50% di quelli presenti sul territorio nazionale”, come spiegato oggi da
Carlo B. Giorda, Presidente della Fondazione Amd, in occasione della presentazione della “spending review” dei diabetologi.
Il risparmio è calcolato con un modello economico-matematico, validato, che confronta i dati ottenuti nei centri diabetologici che partecipano al progetto Annali, con quelli che non aderiscono. “Partecipare al progetto Annali Amd significa, innanzitutto, avere la volontà di misurare la qualità della propria attività; ciò implica sicuramente un interesse al miglioramento della propria performance, che deriva dal confronto con i risultati ottenuti negli altri centri e con quelli del proprio centro negli anni precedenti. Tutto ciò innesca indubbiamente un circolo virtuoso che porta a questo risultato”, ha affermato
Paolo di Bartolo, Direttore del Gruppo Annali AMD.
“In una precedente analisi, pubblicata su Diabetic Medicine, – ha aggiunto Giorda – avevamo dimostrato che il solo fatto che un centro di diabetologia partecipasse al progetto portava a un miglioramento della qualità dell’assistenza fornita alle persone con diabete; questo secondo studio ci dice che il miglioramento non è solo di tipo ‘clinico’, ma anche ‘economico’. Infatti, partecipare al progetto, implica maggiore appropriatezza nelle cure e nell’assistenza, con riduzione delle complicanze a lungo termine e, di conseguenza, dei costi diretti della malattia.”
Lo studio ha calcolato in 3.784 euro il risparmio, su un orizzonte temporale di 50 anni, dei costi diretti per ogni persona con diabete assistita in un centro aderente al progetto, rispetto a un centro non partecipante: 37.289 euro nel primo caso, 41.075 nel secondo. Considerando un periodo di 5 anni, questo risparmio si assesta a 469 euro pro-capite.
“Ciò è dovuto al risparmio di costi associati alle complicanze a lungo termine del diabete, che si registra per ogni categoria di complicanza, ma in misura particolare in quelle renali, che da sole generano un risparmio di 2.189 euro per persona sui 50 anni”, ha affermato
Antonio Nicolucci, Capo dipartimento epidemiologia, Fondazione Mario Negri Sud.
“Se proiettiamo i 469 euro di risparmio sui circa 3.200.000 di persone con diabete che secondo ISTAT abbiamo in Italia oggi, otteniamo appunto 1,5 miliardi di euro di riduzione dei costi nei 5 anni. Calcolando, inoltre, secondo il trend di crescita attuale del numero di persone con diabete, che tra 50 anni queste potrebbero essere circa 5 milioni, ecco che la soglia dei 18 miliardi di risparmio è abbondantemente superata”, ha spiegato Giorda.
I diabetologi hanno poi voluto sottolineare un altro dato importante: “La partecipazione al Progetto Annali è associata a un miglioramento dell’aspettativa di vita media delle persone con diabete: 9,92 anni rispetto a 9,37. Non solo, migliora anche l’aspettativa ponderata per qualità, l’indice QALY che valuta non solo l’aumento degli anni di vita, ma anche se questi siano vissuti con buona qualità. Ciò è collegato a un terzo dato che ci dice come le persone curate nei centri aderenti siano rimaste prive di complicanze del diabete per un periodo medio di 1,6 anni rispetto a 1,2 anni per chi è assistito in modalità convenzionale”, ha spiegato Nicolucci.
“Il valore di questa analisi è particolarmente significativo per il fatto che valuta un programma di miglioramento della qualità dell’assistenza condotto da medici, realmente esistente” ha sottolineato
Giacomo Vespasiani, Past president AMD e uno dei ‘padri’ del progetto Annali. Vespasiani ha evidenziato, inoltre, come i risparmi conseguenti alle complicanze evitate compensino abbondantemente i maggiori costi amministrativi e per l’aumento della prescrizione dei farmaci avuti nel gruppo dei centri aderenti al progetto: 4.287 euro verso 3.416 per persona. “La dimostrazione lampante che prevenire è meglio che curare e che non sempre risparmiare sul breve periodo, limitando per esempio l’accesso ai farmaci o alle tecnologie innovative, si possa considerare comportamento virtuoso. Speriamo che questi risultati facciano riflettere molti dei nostri amministratori”, aggiunge.
“Questa analisi – ha concluso
Antonio Ceriello, Presidente Amd - ha evidenziato che è molto probabile che il Progetto Annali Amd porti a miglioramenti nell’aspettativa di vita, nell’aspettativa di vita media ponderata per qualità e a ridotti costi sanitari diretti. L’aumento del numero di centri e pazienti aderenti al programma rappresenta, quindi, un metodo altamente efficace per migliorare l’assistenza diabetologica e ridurre la spesa sanitaria associata al diabete in Italia in futuro”.
18 febbraio 2014
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