Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 21 NOVEMBRE 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

Tubercolosi. In Europa boom di decessi durante pandemia: +7 mila rispetto all’atteso. Aumenta la prevalenza della Tbc resistente ai farmaci. Il nuovo Rapporto Oms Europa/Ecdc


È quanto emerge dal Report pubblicato in occasione della Giornata mondiale della tubercolosi, che si celebra il 24 marzo. Ammon  (Ecdc): “Il rafforzamento tempestivo della prevenzione, test e cure sono elementi chiave nella lotta contro la tubercolosi. I Paesi devono agire ora”. Kluge (Oms/Europa): “Le autorità nazionali rafforzino i programmi di test per la Tbc e applichino le più recenti linee guida dell’Oms”

21 MAR -

Dal 2020 al 2022, nella regione europea dell’Oms, sono stati quasi 7mila i decessi in eccesso per tubercolosi rispetto a quanto previsto dagli esperti sulla base delle stime pre-2020. Un aumento della mortalità che non si sarebbe verificato se gli sforzi di diagnosi e trattamento della tubercolosi non fossero stati interrotti durante la pandemia.
Ma non solo, Quello che più preoccupa è che la prevalenza della tubercolosi resistente ai farmaci continua ad aumentare.

È quanto emerge dall’ultimo Rapporto sulla sorveglianza e il monitoraggio della tubercolosi dell’Ufficio regionale dell’Oms Europa e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) pubblicato ogni anno in previsione della Giornata mondiale della tubercolosi, che si celebra il 24 marzo. I dati più recenti, mostrano quindi una Regione europea che si sta riprendendo, ma sta ancora subendo l’impatto della pandemia di Covid-19 su test, diagnosi e cura della tubercolosi.

“Il nostro ultimo rapporto rivela una situazione straziante e del tutto prevenibile: le persone affette da tubercolosi non sono state protette durante la pandemia e 7mila hanno perso inutilmente la vita a causa delle interruzioni dei servizi per la tubercolosi – ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms/Europa – il rapporto rivela anche un’altra tragedia in evoluzione e prevenibile: la prevalenza della tubercolosi resistente ai farmaci continua ad aumentare. Esortiamo le autorità nazionali a rafforzare i programmi di test per la tubercolosi, a diagnosticare tempestivamente e ad applicare le più recenti linee guida dell’Oms”.

Secondo il direttore dell’Ecdc, Andrea Ammon: “All’indomani della pandemia di Covid 19 abbiamo ancora molta strada da fare per raggiungere gli obiettivi di eliminazione della tubercolosi. Il rafforzamento tempestivo della prevenzione, dei test e delle cure sono elementi chiave nella lotta contro la tubercolosi e qualsiasi ritardo si traduce in ulteriori sofferenze e decessi. I Paesi devono agire ora e l’Ecdc rimane impegnato a collaborare e sostenere i paesi dell’Ue/See nei loro sforzi per porre fine all’epidemia di tubercolosi”.

Casi segnalati I dati mostrano un aumento del numero di diagnosi rispetto all’anno precedente. Nel 2022, 38 dei 53 Stati membri dell’Oms/Europa hanno segnalato un aumento delle notifiche di tubercolosi. Il numero totale complessivo ha superato i 170mila casi (rispetto agli oltre 166mila casi del 2021), di cui oltre 36mila casi sono stati segnalati nell’Ue/See (rispetto agli oltre 33.500 del 2021).

“È probabile che questi numeri in aumento – spiega una nota dell’Ecdc – siano un’indicazione positiva del fatto che, in molti paesi, i servizi per la tubercolosi si stanno riprendendo dalle interruzioni della pandemia di Covid-19 e che più persone vengono diagnosticate e curate. È anche probabile che rifletta il ritardo delle diagnosi ritardate dovute alla pandemia”.

TB resistente ai farmaci e tassi di successo del trattamento Dal Rapporto emerge anche un dato preoccupante: in media, solo 6 trattamenti su 10 per la tubercolosi che utilizzano farmaci di prima linea hanno avuto successo nel curare l’infezione nei paesi dell’UE/SEE, mentre complessivamente nella regione europea 7 trattamenti su 10 per la tubercolosi hanno curato l’infezione dei pazienti. Si tratta dei tassi più bassi dell’ultimo decennio, che indicano possibili problemi con la compliance al trattamento e probabili lacune nel monitoraggio dei risultati del trattamento. Se correttamente pianificato ed eseguito, il trattamento della tubercolosi dovrebbe avere successo in circa 9 pazienti su 10 infettati da ceppi che rispondono agli antibiotici rifampicina e isoniazide.

Destano preoccupazione anche i segnali che indicano che la gestione della co-infezione da TBC e HIV non è ottimale. Solo il 48% dei pazienti affetti da tubercolosi e HIV nella regione europea dell’Oms e il 54% nell’Ue/See che hanno iniziato il trattamento per la tubercolosi nel 2021 sono stati curati.

Prevalenza dell’HIV nei casi di tubercolosi Nel 2022, la prevalenza dell’HIV nei casi di tubercolosi incidente è stata stimata al 12%, con una stima di 28mila casi di coinfezione nella regione europea. Nell’UE/SEE si sono verificati 13.436 casi di tubercolosi con stato HIV noto, quasi il 4% dei quali è stato segnalato come sieropositivo. I dati disponibili mostrano che una persona su cinque con co-infezione da HIV/TB nella regione europea non stava ricevendo alcuna terapia antiretrovirale (ART). Tuttavia, il quadro è lungi dall’essere completo, rileva il rapporto; solo 20 paesi hanno fornito informazioni sull’adozione della terapia antiretrovirale per l’HIV tra i pazienti affetti da tubercolosi e solo tre di questi si trovavano nell’Ue/See.
Su questo fronte, si sottolinea quindi la necessità di sforzi costanti per migliorare la segnalazione della co-infezione da HIV.

Eliminare la tubercolosi è possibile. “Monitorare i progressi verso gli obiettivi del nuovo piano d’azione per la tubercolosi per la regione europea dell’Oms 2023-2030 è difficile a causa della comunicazione limitata o assente di alcuni indicatori – avvertono Oms Europa ed Ecdc – solo 20 dei 30 indicatori descritti nel piano d’azione sono stati monitorati e valutati utilizzando i dati di sorveglianza di routine. È evidente la necessità che tutti i paesi della regione, compresi quelli dell’Ue/See, si concentrino sul miglioramento dei dati, rendendoli più rappresentativi e completi e utilizzando fonti diverse per integrare le informazioni di sorveglianza esistenti”.

Per accelerare gli sforzi necessari a raggiungere gli obiettivi di presa in carico della tubercolosi, l’Oms e l’Ecdc raccomandano quindi di: intensificare gli sforzi per trovare e trattare attivamente i casi non diagnosticati rafforzando i test per la tubercolosi e rendendo disponibili opzioni di trattamento preventivo a tutti coloro che ne hanno bisogno; realizzare la piena attuazione di regimi di trattamento aggiornati, brevi e completamente orali.



21 marzo 2024
© Riproduzione riservata

Allegati:

spacer Il Report

Altri articoli in Studi e Analisi

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy