Sono stati 20.945 nuovi casi positivi con una variazione di -45,9% rispetto alla settimana precedente (n: 38.737). Sono invece 355 deceduti con una variazione di -4,3% rispetto alla settimana precedente (n: 371). Sono 226.569 tamponi effettuati con una variazione di -6,6% rispetto alla settimana precedente (n: 242.518). Il tasso di positività è del 9,2% con una variazione di -6,7% rispetto alla settimana precedente (16%). Al 10/01/2024 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 8,2% (5.131 ricoverati), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (10,1% al 3/01/2024). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,4% (213 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (2,8% al 3/01/2024).
I tassi di ospedalizzazione e mortalità sono più elevati nelle fasce di età più alte, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Iss e Ministero.
“I dati di questa settimana evidenziano una ulteriore frenata della diffusione del Covid, che si riflette anche sulla riduzione del tasso di occupazione delle strutture ospedaliere, sia in area medica che in terapia intensiva. Un risultato che dobbiamo consolidare, continuando a proteggere i più fragili attraverso la vaccinazione che, ricordiamo, è possibile ricevere contemporaneamente a quella anti-influenzale, particolarmente importante visto l’andamento delle ultime settimane. Siamo ancora in tempo. Rinnoviamo l'invito alle Regioni, in particolar modo a quelle che più fanno fatica, a mettere in campo ogni azione organizzativa e di comunicazione, soprattutto sul territorio, per evitare il sovraffollamento delle aree di emergenza ospedaliera”. Così il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.
Diffusione
L’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati aggiornati al 10 gennaio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 02/01/2024 risulta sotto la soglia epidemica, pari a 0,75 (0,72–0,78), in diminuzione rispetto settimana precedente (Rt=0,82 (0,78–0,85) al 26/12/2023 su dati consolidati al 10 gennaio 2024. Questi valori potrebbero essere sottostimati a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi.
L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 04/01/2024 - 10/01/2024 è pari a 36 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente (66 casi per 100.000 abitanti nella settimana 28/12/2023 - 03/01/2024). Tale calo potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi.
L’incidenza settimanale (04/01/2024 - 10/01/2024) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (61 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (5 casi per 100.000 abitanti).
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza settimanale è diminuzione in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 60 anni, in leggero aumento rispetto alle settimane precedenti.
La percentuale di reinfezioni è il 43% circa, stabile rispetto alla settimana precedente.
Varianti
In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen (dati all’8 gennaio 2024), JN.1 rappresenta attualmente la variante predominante, con una proporzione pari al 49,2% nell’ultima settimana di campionamento consolidata (18-24 dicembre 2024). Si conferma, inoltre, se pur con valori in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali riconducibili a XBB, ed in particolare EG.5 (27,3%).