Negli ultimi sette giorni si sono registrati 38.737 nuovi casi positivi con una variazione di -5,5% rispetto alla settimana precedente (n: 40.990). Sono 371 deceduti con una variazione di +33,0% rispetto alla settimana precedente (n: 279). Sono stati effettuati 242.518 tamponi con una variazione di +7,0% rispetto alla settimana precedente (n: 226.649). Il tasso di positività è del 16,0% con una variazione di -2,1% rispetto alla settimana precedente (18,1%). Al 03/01/2024 l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 10,1% (6.320 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (11,0% al 27/12/2023). In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27/12/2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. È quanto emerge dal report di Ministero e Iss.
“L’andamento epidemiologico, pur risentendo di un inevitabile ritardo del conferimento dei dati da parte delle Regioni, a causa del periodo festivo, si consolida come assolutamente poco impattante sui ricoveri ospedalieri, indicatore certamente oggi più affidabile e significativo, oltre che in un decremento degli indici di contagio e trasmissibilità. Come prevedibile ed in linea con gli altri Paesi, cresce ancora l’influenza che si somma alla trasmissione di altri virus respiratori. Per quanto riguarda i decessi, si precisa che il numero include anche i dati delle settimane precedenti che non erano stati notificati da parte di alcune Regioni. In questo periodo, restano alti l’attenzione ed il monitoraggio e si rinnova l’invito a mantenere i presidi di prevenzione e terapeutici per i più fragili”. Così il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.
Diffusione
L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26/12/2023 è sotto la soglia epidemica, pari a 0,75 (0,72–0,78), stabile rispetto alla settimana precedente (Rt=0,76 (0,73–0,79) al 19/12/2023); questi valori potrebbero essere sottostimati a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi.
L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28/12/2023 - 03/01/2024 è pari a 66 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (70 casi per 100.000 abitanti nella settimana 21/12/2023-27/12/2023). Tale calo potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi.
L’incidenza settimanale (28/12/2023 - 03/01/2024) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti).
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia 90+ anni. L’incidenza settimanale è diminuzione in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti.
La percentuale di reinfezioni è il 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente.
Varianti
Alla data della più recente indagine rapida per la stima della prevalenza delle varianti di SARS-CoV-2 (condotta dall’11 al 17 dicembre 2023), JN.1 (discendente di BA.2.86), rappresenta la variante predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).