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Alimenti e mangimi. Irregolare solo il 3,1% dei prodotti di origine italiana. La Relazione Annuale del Rasff 2022


Pubblicati i risultati del Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) che consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia LA RELAZIONE

02 AGO -

Residui di pesticidi, micotossine, metalli pesanti e microrganismi patogeni quali salmonelle che possono essere presenti nel pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie, ma anche Listeria monocytogenes rinvenibili in preparazioni a base di carne, prodotti a base di latte e in prodotti della pesca.

Sono questi i nemici per la nostra salute contenuti in alimenti e mangimi.

A “catturarli” il Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (Rasff) i cui risultati sono stati messi nero su bianco nella Relazione annuale 2022 pubblicata sul sito del ministero della Salute. Il sistema individua, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi appunto ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti (Moca) consentendo di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

I rischi legati a prodotti commercializzati, si legge nella Relazione possono essere rilevati in vari modi: tramite controlli ufficiali o programmi di monitoraggio/sorveglianza disposti dalle Autorità competenti, mediante autocontrollo effettuato dalle aziende, grazie a lamentele dei consumatori o a seguito di tossinfezioni alimentari.

Il Paese membro che ha trasmesso alla Commissione europea il maggior numero di segnalazioni nell’anno 2022 è la Germania con un totale di 586 notifiche (pari circa al 13,5 % del totale) seguito dai Paesi Bassi con 558 (pari circa al 12,8 % del totale), il Belgio con 422 notifiche (pari circa al 9,7 % del totale) e la Spagna con 324 (pari circa al 7,5 % del totale). L’Italia, quinto paese membro, insieme alla Polonia, per numero di segnalazioni trasmesse attraverso il Rasff, ha inviato 318 notifiche (pari circa al 7,3 % del totale).

Per quanto riguarda i Paesi di origine dei prodotti che sono stati oggetto delle notifiche trasmesse, i casi che hanno coinvolto prodotti di origine italiana risultati irregolari sono stati 146 pari al 3,1% del totale (172, nel 2021, 125 nel 2020, 146 nel 2019 e 156 nel 2018). Il Paese d’origine che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è la Turchia (558) il 11,9% del totale, seguita da India (324) e dalla Cina (322) rispettivamente il 6,9% del totale.

I risultati. Nel 2022 sono state trasmesse, attraverso il Rasff, 4.339 notifiche a fronte delle 4.588 del 2021. l 6,9% del totale, e Delle 4.339 notifiche pervenute, 3.888 hanno riguardato l’alimentazione umana, 233 l’alimentazione animale e 218 Moca

In particolare un elevato numero di notifiche riguarda la presenza di residui di pesticidi (1.011), seguite da microrganismi patogeni (786) e dalle micotossine (495).

Per quanto riguarda i pericoli microbiologici, le salmonelle sono state riscontrate principalmente in pollame, frutta secca e semi, prodotti della carne ed erbe e spezie, mentre la Listeria monocytogenes principalmente in preparazioni a base di carne, prodotti a base di latte e in prodotti della pesca.

L’Italia nel 2022 ha segnalato 318 notifiche comunitarie.. Frutta a guscio, prodotti a base di noci e semi (17,9%), frutta e vegetali (16,3%), pesce e prodotti della pesca (13,8%) sono le tipologie di prodotti più frequentemente oggetto delle notifiche effettuate dall’Italia attraverso il Rasff.

I pericoli sanitari più riscontrati riguardano principalmente le micotossine (24,5%), i microrganismi patogeni (17,7%), i residui di pesticidi (14,1%), e i metalli pesanti (11,6%)

Per quanto riguarda le non conformità riscontrate nei prodotti di origine italiana le prime dieci categorie sono rappresentate dalla carne e prodotti a base di carne diversa dal pollame (20, pari al 13,7%), cereali e prodotti da forno (16, pari al 11%), latte e prodotti a base di latte (11, pari al 7,5%), molluschi bivalvi (10, pari al 6,8%), materie prime per mangimi (10, pari al 6,8%), frutta e vegetali (9, pari al 6,2%), frutta a guscio, prodotti a base di noci e semi (8, pari al 5,5%), carne fresca e prodotti a base di carne di pollame (8, pari a 5,5%), prodotti dietetici e integratori alimentari (7, pari al 4,8%), e infine i piatti pronti e snacks (7, pari al 4,8%).

Il maggior numero di irregolarità è dovuto a microorganismi patogeni (35, pari al 22,2%), altre contaminazioni microbiologiche (29, pari al 18,4%), allergeni non dichiarati in etichetta (13, pari al 8,2%), corpi estranei (10, pari al 6,3%), micotossine (10, pari al 6,3%), composizione (7, pari al 4,4%), fenomeni di migrazione (7, pari a 4,4%), residui di pesticidi (7, pari al 4,4%), metalli (6, pari al 3,8%), additivi ed aromatizzanti (5, pari al 3,2%). Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Salmonella spp., Listeria monocytogenes ed Escherichia coli.



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02 agosto 2023
© Riproduzione riservata

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