L’attesa da parte del paziente di un posto letto in reparto dopo la decisione di ricovero è stata elevata a dignità di un nome, tanto è frequente: boarding.
Ed esattamente come per il boarding negli aeroporti, anche quello nei pronto soccorso è oramai la regola: soprattutto negli ospedali Hub, è diventato una realtà grave e quotidiana.
Le iniziative per gestirlo si sono limitate a documenti ufficiali che ne definiscono il perimetro e la durata massima, fissata a 6 ore. Ma la maggior parte dei pazienti non aspetta 6 ore, bensì dai 2 fino a 5 giorni o oltre.
Il boarding certamente non deve essere semplicemente spostato, per poi ricadere sui medici dell’ospedale, perché tutti i reparti lamentano gravi carenze di personale o situazioni di vero e proprio burnout.
Le azioni affinchè queste 6 ore scritte sulla carta diventino reali, sono semplici ma non a costo zero e Anaao Assomed le propone da tempo: servono più letti per acuti, più letti di lungodegenza, più medici, più territorio.
Il Boarding è conseguenza dei tagli degli ultimi anni e a questi tagli bisogna riparare:
La spesa per LTC ha registrato la crescita più elevata degli ultimi anni, rispetto ad altre aree dell'assistenza sanitaria. Secondo l'OECD, fattori come l'invecchiamento della popolazione e l'aumento dei redditi che porta con sé una maggiore aspettativa di qualità della vita da parte degli anziani, hanno richiesto un incremento della spesa per LTC. Guardando alla spesa per abitante negli ultimi 8 anni, ci sono stati Paesi che hanno incrementato notevolmente la spesa per LTC. La Germania: + 65%, l'Irlanda: +39%, la Francia: +24%, l'Austria: +21%. L'Italia ha incrementato del 10% la sua spesa per LTC, ma continua a collocarsi sotto la media europea e con valori che si collocano ben al di sotto di quelli dichiarati da Germania, Francia, Austria.
Nel 2020 l'Italia ha speso per LTC 274€ per abitante, contro una media europea di 541€. La Germania ha speso per abitante 1.019 euro, la Francia 689€.
Se si confronta la spesa per LTC dei Paesi europei calcolata rispetto al GDP, anche in questo caso l'Italia si colloca sotto la media europea. L'Italia spende per LTC lo 0,98% del GDP, contro una media europea che è pari quasi al doppio di questo valore (1,81%).
Anche per quel che riguarda i lavoratori LTC, tipicamente infermieri e OSS che forniscono assistenza a casa o in strutture residenziali, esclusi gli ospedali, l'Italia si colloca sotto la media OCSE (5.2) con un tasso di 3,7 ogni 1000 abitanti.
Nel 2021, ben 2886 medici ospedalieri, il 39% in più rispetto al 2020 ha deciso di lasciare la dipendenza del SSN e proseguire la propria attività professionale altrove. Le fughe maggiori si sono registrate per gli specialisti coinvolti nei turni di PS, come urgentisti, internisti e chirurghi.
Le soluzioni al ribasso, le briciole economiche non risolvono il problema ma cercano solo di alimentare sterili e strumentali guerre tra poveri.
Il problema non è il pronto soccorso ma il sistema di emergenza di cui la crisi del pronto soccorso non è che l'effetto tanto scontato quanto catastrofico.
Per avere più personale è necessario che il lavoro medico sia gratificato, sotto il profilo professionale ed economico, meno rischioso, con carichi di lavoro ridotti e sia ottimizzato l’intero sistema di presa in carico del paziente. E per affrontare il boarding sono necessari letti, per acuti e per la post acuzie, assistenza territoriale e personale numericamente sufficiente e soddisfatto. Non altro.
Chiara Rivetti
Segretaria Anaao Assomed-Regione Piemonte
Pierino Di Silverio
Segretario Nazionale Anaao Assomed