Prosegue la frenata del virus. L'incidenza scende a 374 ogni 100.000 abitanti rispetto ai 448 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono stabili le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 2,2% rispetto al 2,4% della scorsa settimana. Scende anche invece il numero dei pazienti in Area non critica che si attestano al 10,8% rispetto all’11% della settimana precedente. In calo l’indice Rt che si attesta a 1,11 rispetto all’1,27 della precedente rilevazione. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale curato dall’Iss.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
Cala l’incidenza settimanale a livello nazionale: 374 ogni 100.000 abitanti (20/10/2022 -26/10/2022) vs 448 ogni 100.000 abitanti (14/10/2022 -20/10/2022)
Nel periodo 5–18 ottobre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,11 (range 1,00-1,23), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e superiore al valore soglia. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero diminuisce e si trova sotto la soglia epidemica: Rt=0,94 (0,91-0,97) al 18/10/2022 vs Rt=1,09 (1,06-1,13) al 11/10/2022..
Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 ottobre) vs 2,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 ottobre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 10,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 ottobre) vs 11,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 20 ottobre)
Una Regioni/PPAA è classificata a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza, ai sensi del DM del 30 aprile 2020; altre sette sono a rischio moderato e 13 classificate a rischio basso. Dieci Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (9,9% vs 10,5%). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54,9% vs 54,7%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35,2% vs 35%).