Con lo scoppio della pandemia nel 2020 la sanità italiana ha visto una massiccia iniezione di personale. Rispetto al 2019 si sono registrate 52.252 unità in più tra pubblico e privato per un totale che è arrivato 898.775. Il grosso di questo aumento si è registrato nel pubblico con 49.218 nuove unità di personale anche se gli assunti a tempo indeterminato sono stati appena 14.352. A fornire i dati è il Ministero della Salute nel suo nuovo focus sul personale sanitario relativo all’anno 2020.
In ogni caso i segnali sono positivi. Nell’anno 2020 si evidenzia una inversione del trend registrato negli ultimi anni ed il personale dipendente a tempo indeterminato del Ssn è tornato a crescere. Complessivamente si registra un aumento di 14.352 unità di personale pari a +2,3% rispetto all’anno precedente. La crescita riguarda il personale afferente a tutti i ruoli professionali, fatta eccezione per il personale del ruolo amministrativo. Nell’ambito del ruolo sanitario, in particolare, la variazione più significativa riguarda il personale infermieristico che cresce d i 8.794 unità (+3,3%). I dirigenti medici aumentano di 935 unità, il personale tecnico sanitario di 269 unità (+0.8%), il personale di vigilanza ed ispezione di 261 (+2,9%), il personale con funzioni riabilitative di 472 unità (+2,4) ed in generale, il personale dirigente afferente agli altri profili del ruolo sanitario (veterinari, odontoiatri e dirigenza sanitaria non medica) aumenta di 140 unità (+0.8%).
Ma il lavoro precario è sempre parecchio. Nell’anno 2020 anche il personale a tempo determinato del ssn è in crescita (+6.007 unità rispetto al 2019, +19%). L’aumento più consistente concerne il personale infermieristico (+3.259 unità), il personale tecnico sanitario (+694 unità) ed il personale del comparto afferente al ruolo tecnico (+1.593) nel quale confluiscono anche gli Operatori socio sanitari (OSS). Occorre invece prestare attenzione all’interpretazione del riferito più genericamente al personale con rapporto di lavoro flessibile che include anche la fattispecie “Telelavoro/Smart working”, tenuto conto della specificità dell’anno di rilevazione 2020 caratterizzato dall’avvento della pandemia da COVID-19. In questo caso si assiste però ad un boom del lavoro flessibile passato dalle 7.069 unità del 2019 alle oltre 40 mila del 2020.
Per quanto riguarda il settore privato aumentano le assunzioni presso le Case di cura private convenzionate (+2,8%) e nel Privato equiparato al pubblico (+1,8). Scende invece il personale universitario (-4,5%) e quello nelle Case di cura private non convenzionate (-2,6).
L.F.