“Garantire una risposta assistenziale integrata sotto il profilo delle risorse, degli strumenti e delle competenze professionali per determinare una efficace presa in carico della popolazione di riferimento”.
È questa la grande sfida affidata ai Distretti dal Pnrr e dal Dm 77. Distretti, “registi a tutto tondo” a cui compete il compito di guidare, valorizzare e integrare le risorse delle comunità in esso presenti, a partire dalle Case di Comunità nodo centrale della nuova rete dei servizi territoriali.
In questo scenario si aprirà, dal 13 al 15 ottobre a Trento, il 20° Congresso nazionale elettivo della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto dal titolo “Il Distretto e (è) la salute di comunità nella cura, con appropriatezza e continuità”.
“Valuteremo come i nuovi servizi delineati nella riforma dell’assistenza territoriale potranno proiettarsi, grazie al Distretto rafforzato, verso cure innovative (ci sarà una sessione sulla Digital Health, una nulla farmacoterapia) per un progresso dell’appropriatezza terapeutica e organizzativa così come della continuità assistenziale” ha spiegato Gennaro Volpe, Presidente nazionale della CARD.
Per questo, ha aggiunto Volpe: “L’attenzione alle persone fragili quest’anno si indirizzerà anche al tema della disabilità e della salute mentale, a come possono essere valorizzate nel Distretto”.
Ma sotto i riflettori del Congresso nazionale CARD ci saranno, oltre al tema cardine delle Case di Comunità che vedrà protagonisti i Direttori dei Distretti di tutta italia, anche temi strategici come le cure palliative, l’Alleanza per la riforma delle cure primarie e l’attività consultoriale.
“In questo ventesimo Congresso – conclude Volpe – cercheremo in sintesi di rappresentare la congiunzione possibile tra la ‘individual e la community care‘ nelle fragilità, nelle rarità, grazie all’integrazione nel Distretto tre le risorse e le competenze della sanità, del sociale, del mondo delle cure informali. Siamo convinti che la salute di una comunità dipende, come si è visto durante l’epidemia Covid 19, dall’insieme delle attività in essa cresciute, patrimoni da non disperdere per promuovere equità e per ridurre le diseguaglianze di salute”.