“Promuovere una formazione in Medicina Generale specialistica universitaria”. È questa una delle principali richieste contenute nella mozione finale del Congresso nazionale dello Snami chiusosi ieri a Palermo.
Nel documento si chiede poi “che la nuova organizzazione dettata dai piani del PNRR e dal DM 77 non deve essere calata dall’alto ma occorre sia condivisa con i Medici perché paradossalmente potrebbero non integrarsi completamente nel progetto di una buona sanità prossima, presente, disponibile e a misura del medico ma soprattutto del paziente”.
Altro tema è quello del Corso di Formazione in Medicina Generale che ha “bisogno di una riforma complessiva che valorizzi i contenuti scientifici con equiparazione del trattamento economico e con la necessaria abolizione delle incompatibilità”.
Chiesti anche “investimenti sul capitale umano e non unicamente su quello immobiliare, sulla formazione universitaria in Medicina Generale e non sul numero di borse che già sono occupate solo in parte”.
E sulle case di Comunità lanciato l’allarme: “È forte il rischio di creare strutture/contenitori vuoti con attrezzature diagnostiche che potrebbero essere messe in condizione di non funzionare perché i finanziamenti del PNRR sanità non incideranno più di tanto sull’assunzione e il reperimento di personale sanitario”.