Prosegue la crescita del numero dei diagnosticati di Covid. L'incidenza sale a 325 ogni 100.000 abitanti rispetto 215 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono stabili le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 1,4%. Sale invece il numero dei pazienti in Area non critica che si attestano al 6% rispetto al 5,3% della settimana precedente. In crescita anche l’indice Rt che si attesta a 1 rispetto allo 0,91 della precedente rilevazione. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale curato dall’Iss.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
Sale l’incidenza settimanale a livello nazionale: 325 ogni 100.000 abitanti (23/09/2022 -29/09/2022) vs 215 ogni 100.000 abitanti (16/09/2022 -22/09/2022).
Nel periodo 7 settembre–20 settembre 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,00 (range 0,86-1,26), in aumento rispetto alla settimana precedente e pari al valore soglia. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento ma ancora sotto la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,90-1,00) al 20/09/2022 vs Rt=0,87 (0,82-0,91) al 13/09/2022.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 29 settembre ) vs 1,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 22 settembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,0% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 22 settembre) vs 5,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 22 settembre).
Cinque Regioni/PA, tutte per la presenza di molteplici allerte di resilienza, sono classificate a rischio alto, ai sensi del DM del 30 aprile 2020, le restanti 16 a rischio moderato. Quattordici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11% vs 11%). In leggero aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (54% vs 53%), mentre diminuisce leggermente la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (35% vs 36%).