Continua la discesa dell’incidenza settimanale si attesta a 207 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 261 della precedente rilevazione. Giù anche l’indice Rt che scende a 0,82 rispetto allo 0,86 della precedente rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono in discesa le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 2,3% rispetto al 2,6% di sette giorni fa. Scendono anche i pazienti in Area non critica che si attestano al 7,1% rispetto al 9% della scorsa settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Covid curato dall’Iss.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia:
Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 207 ogni 100.000 abitanti (27/05/2022 -02/06/2022) vs 261 ogni 100.000 abitanti (20/05/2022 -26/05/2022).
Nel periodo 10 maggio – 23 maggio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76–0,88), in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente: Rt=0,78 (0,75-0,82) al 23/05/2022 vs Rt=0,83 (0,80-0,86) al 17/5/2022.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2,3% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 02 giugno) vs il 2,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 26 maggio) Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 7,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 2 giugno) vs il 9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 26 maggio)
19 Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso. Due Regioni sono equiparate a rischio moderato per la valutazione del rischio ai sensi del DM del 30 aprile 2020.
Quattro Regioni/PPAA riportano una singola allerta di resilienza. Due Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (11% vs 13% la scorsa settimana). Diminuisce anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% vs 44%), mentre aumenta la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% vs 44%).