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Covid. Troppe differenze nelle metodologie di contact tracing in Europa. Uno studio Ecdc sui sistemi di tracciamento in Italia, Irlanda e Spagna e su come uniformare la raccolta dati


Dall’analisi dei tre sistemi il centro europeo trae una serie di suggerimenti per uniformare il più possibile le attività di tracciamento e renderle così confrontabili in tempi rapidi attraverso l’utilizzo di indicatori comuni. Tra le difficoltà attuali, riscontrate soprattutto in Italia e Spagna, la frammentarietà della raccolta tra livello regionale e nazionale. IL RAPPORTO.

15 MAR - L’Ecdc ha realizzato un ‘analisi dei dati relativi al 2020 di tracciamento dei contatti COVID-19 raccolti dai sistemi sanitari in Irlanda, Italia e Spagna. L'obiettivo di questo progetto era “esplorare le principali sfide nell'analisi dei dati di tracciamento dei contatti e identificare aree di miglioramento che potrebbero migliorare l'uso dei dati di tracciamento dei contatti per la sorveglianza e la gestione della salute pubblica, nonché facilitare la condivisione di informazioni ed esperienze tra gli Stati europei.
 
Ottenere l'accesso ai dati – sottolinea l’Ecdc - è stato un processo lungo e l'analisi non è stata semplice a causa della mancanza di una raccolta dati standardizzata, con variazioni significative dei dati raccolti e dei loro formati.
 
In Italia e Spagna, ad esempio, i dati di tracciamento dei contatti sono raccolti a livello regionale e locale e non sono condivisi regolarmente con le autorità nazionali
 
In tutti e tre i paesi si è poi verificato un notevole ritardo prima che i dati fossero accessibili.
 
I dati sono stati ricevuti in tre diversi formati: fogli elettronici, formati ad hoc scaricati dalla piattaforma Go.Data e formati scaricati da piattaforme digitali nazionali/regionali realizzate ad hoc per il COVID-19 e i dati raccolti all'interno e tra i paesi sono stati forniti a loro volta da diverse piattaforme digitali.
 
Insomma, come del resto prevedibile, il tracciamento dei contagi ha seguito metodi diversi da Paese e Paese e spesso anche all’interno dello stesso territorio.
 
Secondo l’Ecdc, invece, la raccolta dei dati dovrebbe essere condotta utilizzando strumenti digitali che consentano di esportare i dati in formati comuni (ad es. .csv, .xlsx) anche perché tale armonizzazione dei processi di raccolta e analisi dei dati è necessaria per facilitare un targeting efficace delle misure di risposta e per valutare la progressione della pandemia.
 
In assenza di una banca dati nazionale comune, osserva ancora l’Ecdc, l’analisi a livello regionale e locale dovrebbe essere eseguita regolarmente e i risultati dovrebbero essere condivisi per consentire la valutazione e l'apprendimento da regioni con diverse situazioni epidemiologiche e diverse politiche di risposta.
 
I dati, osserva ancora al’Ecdc, mostrano molte differenze tra i paesi anche se è difficile capire se ciò è dovuto alle differenze nei sistemi di raccolta dei dati o anche dalle dinamiche di trasmissione.
 
E’ comunque certo che l'uso di definizioni diverse nella raccolta dei dati rappresenta un ostacolo alla comparabilità dei dati di tracciamento dei contatti e ciò è particolarmente rilevante per alcune variabili (ad es. l'impostazione dell'esposizione).

Queste le proposte conclusive dell’Ecdc per migliorare l'uso dei dati di tracciamento dei contatti:
• Effettuare la raccolta dei dati utilizzando strumenti digitali che consentono di esportare i dati in formati comuni (ad es. .csv, .xlsx).
 
• In assenza di una banca dati nazionale comune, eseguire regolarmente analisi a livello regionale e locale e condividere i risultati per consentire la valutazione e l'apprendimento da regioni con diversa epidemiologia situazioni e politiche di risposta.
 
• Per riconoscere facilmente le regolazioni nel set di dati, tenere un registro datato delle modifiche (comprese le modifiche in definizioni e modalità di raccolta dei dati, man mano che si presentano).
 
• Mantenere un codebook aggiornato con i dettagli dei dati di tracciamento dei contatti (nome variabile, abbreviazione descrizione, tipo di dati e valori codificati) che possono essere condivisi con i traccianti dei contatti e gli analisti di dati in al fine di migliorare la comprensione e la comunicazione sui dati di tracciamento dei contatti.
 
• Sostenere lo sviluppo di un elenco standardizzato di definizioni per i dati di tracciamento dei contatti a livello europeo.
 
• Dare priorità ai seguenti indicatori: il numero di contatti per sede (es. comune) e ambiente (ad es. nucleo familiare, luogo di lavoro) e la percentuale di contatti che diventano positivi (tasso di attacco) entro categoria di esposizione, età, luogo e ambiente.

15 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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