Forum Risk Management. Sileri: “Sì a revisione del sistema di governance dei dispositivi medici”. Imprese: “Abolire tetti di spesa e payback per rendere il nostro Paese attrattivo”
di Ester Maragò
Ed anche intervenire sulle gare al ribasso che rendono l’Italia un Paese sempre meno appetibile per investimenti nazionali ed esteri. Un sistema sul quale per il sottosegretario “bisogna mettere mano”. Boggetti: “Garantire l’accesso all’innovazione in medicina ai cittadini e creare un tessuto industriale di dispositivi medici in Italia”
03 DIC - Rifinanziare la salute, abolire i tetti di spesa e il payback, eliminare la tassa sull’innovazione, attivare un piano nazionale di Health Technology Assessment, ridefinire i Lea sulla base dei percorsi diagnostici terapeutici assistenziali.
Sono queste le richieste avanzate da
Massimiliano Boggetti, Presidente di Confindustria Dispositivi Medici - durante l’evento “La governance dei dispositivi medici: dall’Europa al una sfida per il futuro” nell’ambito del Forum Risk Management di Arezzo - che chiede anche di ripensare il sistema di acquisto “rinunciando alle gare al massimo ribasso che contribuiscono a rendere l’Italia un Paese sempre meno appetibile per investimenti nazionali ed esteri”.
Un invito quest’ultimo raccolto dal sottosegretario alla Salute
Pierpaolo Sileri - intervenuto in collegamento alla kermesse aretina - consapevole di quanto questo impatti negativamente sul sistema Paese. Per questo auspica una revisione del sistema di governance dei dispositivi. “Serve una nuova governance, in primis per superare la frammentarietà che oggi esiste, ci sono troppi attori e troppi filtri. Bisogna poi lavorare sui tetti di spesa – ha aggiunto Sileri – soprattutto occorre investire. Solo così potrà esserci un miglior governo della spesa. Questo significa anche mettere mano al sistema delle gare, magari con perimetri diversi. Si avrebbe cosi una maggior disponibilità di materiale per i professionisti, una maggiore variabilità di scelta e costi migliori per adattare quel determinato dispositivo a qual determinato paziente. Comunque Il tavolo al ministero della Salute sta lavorando su questo”.
E sulla necessità di una rinnovata governance ha puntato i riflettori Boggetti. Ha ricordato che, al di la delle risorse messe a disposizione dal Pnrr le quali consentono un ristoro nell’immediato, bisogna puntare ad una progettualità nel lungo periodo per mantenere sempre attiva l’innovazione e i servizi al cittadino.
Cinque i punti per delineare una governance 4.0 elencati da Bogetti: una programmazione sanitaria per gestire e dare risposte ai bisogni; gestire l’innovazione considerandola un’opportunità e non un problema; ridefinire i Lea e i Pdta; creare una agenzia per i dispositivi medici distinta dal mondo del farmaco; e attivare leve per realizzare un Reshoring produttivo. A questo si devono aggiungere azioni che incentivino la ricerca.
“È necessario un cambio di paradigma che abbandoni l’attuale logica a silos delle prestazioni sanitarie – ha spiegato – abbracciandone una che tenga conto delle patologie e del costo necessario a fronteggiarle sulla base di Pdta. È necessario ripensare i Lea considerando il percorso terapeutico nella sua totalità per costruire una medicina ad personam, in grado di offrire al paziente le migliori cure possibili e da cui far discendere le politiche di acquisto. Per questo è necessario l’esclusione dai tetti di spesa almeno su quelle innovazioni con positiva valutazione di HTA”.
“Meccanismi come il payback – ha continuato Boggetti in apertura dell’incontro al Forum risk di Arezzo – rendono paradossalmente debitrici le aziende penalizzando ricerca e sviluppo, bloccando l’innovazione e frenando un tessuto industriale fondamentale per la salute economica del Paese quanto per quella dei suoi cittadini. Mettere in capo alle imprese fornitrici una parte degli sforamenti dei limiti di spesa, fissati dalle stesse regioni, non considerando gli attuali bisogni di salute dei cittadini significa trasferire la responsabilità della corretta gestione della spesa pubblica a soggetti privati, quali le imprese”.
Confindustria dispositivi Medici chiede, dunque, di ripensare il sistema di acquisto rinunciando alle gare al massimo ribasso e andando verso un’attenta analisi del valore complessivo di un prodotto, sia in termini clinici, diagnostici e terapeutici oltre che dal punto di vista economico. “Quello che dovrebbe essere alla base del piano nazionale di HTA tante volte annunciato, ma mai realizzato” commenta Bogetti.
“Perseverare nel mantenimento dei tetti di spesa e di meccanismi quali il payback e le gare al ribasso significa contribuire a rendere l’Italia un Paese sempre meno appetibile per investimenti nazionali ed esteri, quando invece abbiamo bisogno di far tornare in Italia produzione e ricerca. Realizzare un reshoring - conclude Bogetti - soprattutto nel caso dei dispositivi medici, significa investire su un settore in grado non solo di tutelare il Paese di fronte ad altre eventuali emergenze sanitarie, ma anche capace di far crescere il tessuto industriale in un comparto che è considerato oggi uno dei più promettenti, in grado di generare Pil e occupazione”.
Ester Maragò
03 dicembre 2021
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