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Gli ex malati di cancro possono farsi ancora una polizza vita? Sì, ecco come


18 MAG - Per il 2016, il numero stimato di persone vive dopo una diagnosi oncologica è superiore ai 3,1 milioni (3.136.709), 1,4 milioni gli uomini e 1,7 milioni le donne. Tra questi, poco più di mezzo milione ha avuto una diagnosi da meno di 2 anni; oltre 600.000 tra 2 e 5 anni e quasi 2 milioni (circa i 2/3 del totale) da più di 5 anni. In Italia il 27% delle persone che hanno avuto una diagnosi di tumore nel corso delle loro esistenza possono dirsi “guarite dal cancro” ovvero hanno un’aspettativa di vita simile a quella di chi non ha mai sofferto di tale patologia.
 
Oggi più della metà dei malati guarisce in modo definitivo. Si tratta di un valore medio per tutte le neoplasie, poiché la valutazione del dato effettuata per ciascun tipo di patologia oncologica fornisce indici diversificati: ad esempio, l’80% dei pazienti con cancro del colon-retto può definirsi guarito dopo circa 8 anni dalla diagnosi (per gli uomini, 7 per le donne) mentre le persone affette da tumori del testicolo o della tiroide guariscono in meno di 5 anni nella quasi totalità dei casi (90-95%). Per tutte le neoplasie, l’incremento dei lungosopravviventi dal 2010 al 2015 è stato dell’8% nei maschi e del 5% nelle femmine. Gli italiani vivi dopo una diagnosi di cancro crescono del 3% all’anno.
 
Questo generale miglioramento è presumibilmente riconducibile sia a una maggiore incidenza, sul totale, delle diagnosi “precoci” sia al grado di efficacia raggiunto dalle terapie (chirurgia, radioterapia, trattamenti farmacologici).Sono sempre di più le persone che hanno avuto un cancro e ne sono guarite e continuano la loro vita normale anche dopo molti anni dall'inizio della malattia. In questo scenario assumono sempre maggiore rilevanza i temi legati alle ricadute sociali della malattia oncologica, vale a dire a tutti quegli aspetti della vita quotidiana attraverso cui è possibile ritornare alla vita “normale” dopo il cancro. 
 
Tra questi, vi è un tema di grande interesse per le persone con pregressa diagnosi di cancro: l’accesso alle polizze assicurative private. FAVO da anni ha sollevato il problema degli ex malati di cancro che troppo spesso incontrano difficoltà nel sottoscrivere o mantenere sia una copertura assicurativa per le malattie, sia una polizza vita per il caso morte, spesso richiesta come garanzia accessoria per accedere a mutui o finanziamenti.
 
Le compagnie assicuratrici, anche grazie ai dati AIRTUM ed alle sollecitazioni del volontariato oncologico, hanno preso atto del mutato scenario e dell’aumentata curabilità di diversi tipi di patologie tumorali, che oggi, in alcuni casi, sono addirittura guaribili a distanza di alcuni anni dalla diagnosi, adeguando la loro offerta assicurativa alla condizione di “guariti dal cancro” ovvero di persone che hanno un’aspettativa di vita simile alla popolazione cosiddetta sana.
 
Le assicurazioni sulla vita sono contratti con i quali una compagnia assicuratrice, a fronte del pagamento di un premio, si obbliga a versare all’assicurato o ad altro beneficiario un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana. Il pagamento del premio da parte del contraente può essere versato in un’unica soluzione (c.d. premio unico) o in più rate (c.d. premio ricorrente o periodico). Tra i soggetti coinvolti oltre al contraente, all’assicurato e all’assicuratore, in questo tipo di contratti rientra il beneficiario, vale a dire destinatario della somma assicurata. I beneficiari possono essere anche più di uno in base agli accordi dedotti nel contratto.
 
È possibile suddividere le assicurazioni sulla durata della vita in tre tipologie.
Polizza caso vita. Questa tipologia garantisce la corresponsione di un determinato capitale oppure di una rendita nel caso in cui il contraente sia ancora in vita alla scadenza del contratto. Oltre alla garanzia generica di una determinata capacità finanziaria a una certa data, questa polizza copre il rischio di insufficienti disponibilità in caso di sopravvivenza.
 
Polizza caso morte. Questa copertura prevede, invece, il pagamento di un capitale al beneficiario preventivamente indicato nella polizza assicurativa nel caso di morte dell’assicurato. Tale polizza può essere temporanea, qualora il decesso del contraente avvenga nel periodo di durata del contratto o a “vita intera”,
prevedendo il pagamento del capitale stabilito alla morte del contraente, in qualunque epoca essa accada.
 
Polizza vita mista. Con questo contratto, infine, viene garantito il pagamento di un capitale (o di una rendita) nel caso in cui il contraente sia ancora in vita al momento della scadenza del contratto oppure il pagamento di un’indennità nel caso in cui il decesso del contraente avvenga nel periodo di validità della polizza.
 
Tuttavia, oggi, attraverso una valutazione accurata della documentazione medico-clinica disponibile (quale, ad esempio, la cartella clinica qualora l’assicurando sia stato ricoverato, il referto istologico e il follow-up dell’oncologo), le compagnie di assicurazione sono in grado di offrire una protezione assicurativa anche a coloro che, pur avendo una diagnosi pregressa di tumore, si sono perfettamente ristabiliti.
 
La stipula della polizza, con un’eventuale maggiorazione del premio, presuppone un’analisi del tipo di patologia oncologica, la valutazione della stadiazione della malattia, del numero di anni trascorsi dall’ultimo trattamento primario eseguito e delle eventuali recidive occorse negli anni.
 
Con riferimento a questi profili, si precisa che per ultimo trattamento primario si intende l’asportazione chirurgica del tumore o l’ultimo trattamento di chemio e/o radioterapia. Pertanto, se a seguito dell’intervento chirurgico sono stati effettuati uno o più cicli di chemioterapia e/o radioterapia, il trattamento più recente sarà considerato quello “primario” e il tempo trascorso dalla completa guarigione corrisponderà al periodo che intercorre dalla conclusione del trattamento primario alla richiesta di stipula della polizza sulla vita.
 
La completa guarigione dovrà essere certificata e documentata attraverso l’ultima visita di follow-up oncologico.
Sulla base della combinazione di questi parametri, possono aversi le seguenti opzioni:
A) Stipula della polizza senza nessuna maggiorazione del premio;
B) Stipula della polizza con maggiorazione del premio per l’intera durata della polizza;
C) Stipula della polizza con maggiorazione del premio limitata solo ai primi anni, con esclusione di maggiorazioni per gli anni successivi (ad esempio, nel caso di una polizza con una durata di 10 anni, è possibile che venga applicata una maggiorazione del premio del 3 per mille nei primi 3 anni di durata e nessuna maggiorazione nei restanti 7 anni);
D) Rinvio a un momento successivo (in genere, qualche anno) della sottoscrizione della polizza;
E) Non assicurabilità.

18 maggio 2017
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