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Presenti (Acoi-Cic): “Pne è strumento serio non un gioco con classifica finale”


03 OTT - “Basta con l’utilizzo del Piano nazionale esiti di Agenas per stilare graduatorie e classifiche. Assistiamo ancora una volta al gioco al massacro derivato da una lettura superficiale di un programma serio, che ha ormai da anni fornito a noi professionisti, soprattutto a quelli impegnati nella guida delle maggiori Società Scientifiche, una base di valutazione per una disamina delle prestazioni dei nostri ospedali. Spiace apprendere che la massima autorità sanitaria del nostro Paese ipotizzi una diffusione generalizzata delle informazioni, che consenta ai cittadini di “scegliere” la struttura presso la quale farsi curare. Si dimentica forse che non siamo negli Stati Uniti, dove un sistema sanitario quasi tutto privato legittima la libera competizione tra le strutture, che, per migliorare le loro prestazioni, assumono i professionisti più qualificati e si dotano delle tecnologie più avanzate. Il nostro Sistema sanitario è un patrimonio pubblico e come tale va gestito ed amministrato. La qualità delle prestazioni va garantita su tutto il territorio nazionale, e deve essere compito dei vari livelli di governo, Stato, Regioni, Aziende, la verifica dei risultati, l’individuazione dei problemi, la ricerca dei correttivi”.
 
È quanto ha affermato Luigi Presenti, presidente Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) e Vicepresidente Cic (Collegio Italiano Chirurgia) facendo riferimento alle dichiarazioni del Ministro Lorenzin dei giorni scorsi e alle notizie divulgate su La Repubblica.
 
“Le misure di Pne sono strumenti di valutazione a supporto di programmi di auditing clinico ed organizzativo finalizzati al miglioramento dell'efficacia e dell'equità nel Ssn. Pne non produce classifiche, graduatorie, giudizi”. Questo è scritto a chiare lettere nella homepage del portale Pne. E su questa base i Chirurghi, ed AcoI in prima linea, così come i Professionisti delle altre specialità, si sono confrontati con Agenas, organizzando, a livello nazionale così come nelle varie Regioni, incontri di analisi ed approfondimento che, certamente, hanno condotto ai miglioramenti rilevati nelle performance nel corso degli anni.
“È ora di mettere mano con energia ad un ripensamento del nostro Sistema Sanitario - ha detto Presenti - che metta al primo posto la salute dei cittadini, come da tempo affermiamo e come, durante la recente campagna elettorale abbiamo sintetizzato nello slogan ‘Prima la Salute!’. È ora di ridare dignità ad un Sistema sanitario che si regge sull’impegno dei professionisti della salute che in esso operano e che è stato aggredito da una deriva economicistica che taglia soprattutto su qualità e sicurezza delle cure. È ora che i cittadini, azionisti del Sistema Sanitario con le loro tasse, inizino una battaglia di civiltà per la loro salute”.

03 ottobre 2013
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