“L’analisi della Corte dei Conti sulla riduzione delle liste d’attesa relative alle prestazioni non erogate durante la pandemia assomiglia molto a una bocciatura del regionalismo in sanità. La Corte parla di criticità nella metodologia e di difficoltà del ministero della Salute a coordinare e monitorare i dati, che sono autocertificati da Regioni e Province autonome e risultano parziali e non omogenei. Ma le difficoltà riguardano anche la verifica dell’avvenuta programmazione, anche a causa della mancanza di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati. In poche parole, la Corte dei Conti elenca tutti i problemi che abbiamo sempre sottolineato nell’impostazione regionalista della gestione sanitaria, che ci restituisce 21 sistemi diversi, un’inevitabile confusione e divari territoriali inaccettabili. L’analisi della Corte rilancia l’importanza della nostra proposta di revisione del Titolo V della Costituzione: restituiamo la gestione della sanità allo Stato, ridiamo centralità al Servizio sanitario nazionale. E colmiamo quei divari territoriali, perché non ci possiamo permettere di avere un’assistenza sanitaria di Serie A e di Serie B, solo sulla base della provenienza dei cittadini”. Lo scrive in una nota Elisa Pirro, senatrice del Movimento 5 Stelle.