Brusaferro (Iss): “Numeri consentono proiezioni serene. Ma le varianti richiedono grande cautela e tracciamento”
04 GIU - “Si cominciano a vedere, nella mappa italiana, zone in cui la quantità di bianco, rappresentata da vari comuni, è significativa. Questo mostra come il casi di Covid nel nostro Paese siano in decrescita. I numeri consentono proiezioni serene”. Ma “le varianti circolano e, oltre a quelle che conosciamo, possono emergere alcune a una maggiore trasmissibilità, che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria. Tutto questo ovviamente richiede grande attenzione, grande cautela e anche grande prontezza nel tracciamento, nell'identificazione e nel sequenziamento”. È stato questo il quadro descritto dal presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio regionale sull'epidemia di Covid-19.
Un quadro che fa tirare un sospiro di sollievo, dunque, ma che non deve far calare l’attenzione nei prossimi mesi. La curva dei casi, comunque, si conferma in decrescita. E i dati dimostrano come il profilo dei pazienti “cominci a somigliare a quello della scorsa estate”, ha spiegato Brusaferro. "L’età mediana della diagnosi è sotto i 40 anni. Continua la decresci dell'età mediana del primo ricovero, che nell’ultima settimana è di 58 anni rispetto ai 60 della settimana precedente, così come la decrescita dell’età mediana delle persone che richiedono un ricovero in Terapia intensiva passa dai 66 anni ai 65. Anche l'età mediana dei decessi decresce da 76 a 75 anni. Tre quarti di chi contrae ‘inezione è asintomatico o paucisintomatico”.
Il presidente dell’Iss ha poi sottolineato l’impatto delle vaccinazioni, che “è estremamente significativo”. Al crescere della copertura vaccinale diminuiscono i nuovi casi, l’ospedalizzazione e il ricovero in terapia intensiva e il tasso di mortalità.
Brusaferro ha poi risposto a una domanda dei giornalisti su quando sarà possibile togliere l'obbligo di mascherina all’aperto. “È una cosa che andrà valutata nel tempo in base all'andamento dell'epidemia e della campagna vaccinale”, ha detto il presidente dell’Iss. “Un fattore determinante sarà avere la popolazione protetta. Più larga è la fascia di popolazione protetta, minore è la possibilità di incontrare persone a cui trasmettere l'infezione. Quindi bisogna lavorare per vaccinare quante più fasce possibili. La sfida ora è tra i 12 e i 17 anni. Credo che il ritmo di vaccinazioni che si sta seguendo e le dosi di vaccino disponibili, consentirà nelle prossime settimane di raggiungere quote percentuali sempre più alte. Fare questo vuol dire che una persona positiva ha sempre meno possibilità di trovare persone suscettibili attorno a lui, e questo consentirà di allentare misure di protezione come le mascherine anche in contesti con molte persone”. Per Brusaferro “l’obiettivo è arrivare a luglio con la più alta percentuale possibile di popolazione vaccinata”.