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Brusaferro (Iss): “Rt arrivato a 1,7. La situazione è grave”. Locatelli (Css): “Patto inter-generazionale per proteggere anziani”


30 OTT - "C'è stata una crescita significativa nelle ultime settimane. Tutta l'Italia è coinvolta con un numero significativo di casi, in alcune regioni più di altre, ma non c'è una regione in cui i casi non siano in crescita. Oggi censiamo un Rt a livello nazionale intorno a 1.7".
 
A dare l’allarme è il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, interventuto in conferenza stampa per fare il punto dell'attuale situazione epidemiologica.
 
“La situazione è grave nel territorio nazionale con criticità importanti in alcune Regioni". Ci sono aree in cui lo scenario è sempre più complicato e, in questi contesti, ”è importante fare una valutazione di intervento urgente e mirato”. 
 
“Undici regioni sono già nello scenario 4 con i dati della scorsa settimana, ma il paese ha assunto decisioni impegnative con il dpcm del 24 ottobre. Il documento stesso prodotto da tutti i soggetti che partecipano alla definizione della situazione epidemiologica, tiene conto di una certa flessibilità e della messa a disposizione di una serie di strumenti articolati ed elastici, a seconda della necessità, sia a livello locale che nazionale. Settimanalmente i profili delle regioni vengono condivisi con la cabina di regia, c’è un monitoraggio continuo della situazione, sulla quale si possono innestare nuove condizioni di sorveglianza e contenimento dell’epidemia”.
 
"A fronte di questa situazione epidemiologica, iniziano ad essere nuovamente colpite le persone anziane. E questo desta preoccupazione. Oggi presentiamo anche un'analisi campionaria sulle cartelle cliniche dei pazienti deceduti, di cui abbiamo fatto anche una comparazione, marzo-maggio; giugno-agosto e settembre-ottobre che stiamo ancora vivendo. Il 73% delle persone decedute aveva più di tre patologie, l'1% non aveva alcuna patologia, quindi nessuna co-morbidità", ha proseguito Brusaferro.
 
Quanto al nuovo Dpcm emanato nei giorni scorsi: "E' chiaro che ci troviamo di fronte a un Paese che ha adottato misure importanti che si stanno implementando e i cui effetti vedremo alla fine della prossima settimana, quindi dopo i famosi 15-20 giorni, che sono i tempi per vedere come agiscono sulla diffusione dell'infezione le misure che vengono adottate. Misure alle quali si devono adeguare o inserire ulteriori misure che possono essere e a livello nazionale e a livello locale", ha aggiunto il presidente dell'Iss.
 
"Le regioni stanno analizzando i dati e credo che dall'esito di questa analisi si potrà valutare contestualmente se accompagnare con misure anche locali ulteriori, laddove per esempio la curva di crescita sia più significativa che altrove. Gli scenari hanno del margine di flessibilità e quello in cui ci troviamo è uno scenario in cui il Paese ha adottato delle misure progressivamente più restrittive fino al Dpcm della scorsa settimana, che è intervenuto in maniera significativa nel mettere dei vincoli a determinate attività, limitando in qualche modo le interazioni", ha concluso Brusaferro.
 
"I soggetti che perdono la vita in questa epidemia sono rimasti sostanzialmente gli stessi, dal punto di vista delle caratteristiche patologiche e di comorbidità, rispetto alla prima fase dell'epidemia. Questo vuol dire che la fascia dei più fragili deve continuare ad essere protetta, anche con un patto inter-generazionale". Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanita, nel corso della conferenza stampa.
 
Un ruolo cruciale sarà quello svolto dai medici di medicina generale," per garantire la gestione ottimale dei malati. Sono al centro dei questo percorso assistenziale e a loro va il ringraziamento", ha proseguito Locatelli.
 
"Dalla prossima settimana saremo nelle condizioni di realizzare 100 mila tamponi rapidi al giorno", ha aggiunto.
 
E sulla scuola: "È una priorità, saranno fatti tutti gli sforzi per mantenerla aperta. Sappiamo quanto ha impattato negativamente la chiusura, sarà uno sforzo supremo. Ovviamente con qualche adattamento - ha aggiunto - come la Dad per le scuole superiori, che potrà anche avere delle connotazioni territoriali particolari, in base alle criticità. Sappiamo che la scuola in se contribuisce in modo marginale rispetto ad altri contesti, c'è però quello che pertiene non solo alla scuola in quanto tale ma all'entrata e all'uscita, i trasporti e il formarsi di assembramenti", ha concluso.

 

30 ottobre 2020
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