De Lorenzo (Favo): "La risoluzione coglie appieno le istanze dei tre milioni e mezzo di italiani che vivono con un tumore"
23 OTT - “Ringraziamo l’Onorevole Elena Carnevali per la risoluzione avanzata alla Commissione Affari Sociali. Il documento della Deputata coglie appieno le necessità e i bisogni degli oltre tre milioni e mezzo di persone che in Italia vivono con un tumore”. E’ quanto afferma la FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) che condivide la mozione che impegna il Governo a prendere urgenti provvedimenti a favore dei pazienti oncologici in queste difficili settimane, contraddistinte da una brusca salita dei contagi da Covid-19.
“Come rappresentati dei pazienti - sottolinea
Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO e Past President ECPC (European Cancer Patient Coalition) - siamo profondamente convinti che per migliorare l’assistenza nel nostro Paese siano necessari la piena attuazione del Piano oncologico nazionale, promuovere la realizzazione delle reti oncologiche regionali, potenziare l'assistenza oncologica domiciliare/territoriale, migliorare il ruolo e le funzioni dell'infermiere di famiglia e sviluppare centri multidisciplinari di alta specialità. Sono queste, infatti, alcune delle proposte contenute nella recente mozione dell’Onorevole Carnevali. L’emergenza sanitaria, legata al Coronavirus, ha reso così ancora più indispensabile e urgente la riorganizzazione dell’oncologia italiana. Spetta ora alle istituzioni, regionali e nazionali, sapere cogliere questa opportunità che ci è stata offerta da un evento tragico come la pandemia”.
Uno dei punti della risoluzione impegna il Governo a “promuovere l'istituzione di un tavolo tecnico inter-istituzionale per l'adozione di linee di indirizzo/linee guida per la telemedicina e per gli altri servizi della sanità digitale”. “Le nuove tecnologie rappresenta senza dubbio un’opportunità per i pazienti oncologici e comunque sono diventate imprescindibili durante i primi mesi della pandemia - conclude De Lorenzo -. Adesso ci troviamo di nuovo in una situazione purtroppo molto difficile e corriamo seriamente il rischio di minori accessi alle strutture sanitarie come avvenuto a marzo-maggio 2020. L’assistenza da remoto potrà in parte colmare le mancate visite diagnostiche o di follow up. La priorità, richiesta anche nel testo della mozione, deve essere quindi uniformizzare i programmi già esistenti di telemedicina attivate nelle varie regioni o aziende sanitarie. Bisogna infine predisporre opportune forme di incentivazione”.
23 ottobre 2020
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