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Fnomceo: “I medici ci sono, mancano specialisti. A ogni laurea corrisponda una specializzazione”


18 APR - “Confermiamo il dato, lanciato questa mattina dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, sulla carenza di circa 14mila specialisti, nei prossimi 15 anni, all’interno del nostro Servizio Sanitario Nazionale. È un dato che corrisponde alle proiezioni già fatte dai Sindacati medici, dalla stessa Fnomceo, dalla Fondazione Enpam. C’è però un elemento che deve essere tenuto in debito conto nelle corrette politiche di programmazione: già oggi abbiamo più di diecimila medici laureati, abilitati, in attesa di accedere alle Specializzazioni e al Corso per la Medicina Generale. E questi medici raddoppieranno nel 2021, quando cominceranno a laurearsi i quasi diecimila studenti immatricolati in sovrannumero nell’anno 2014/2015, dopo aver fatto ricorso al Tar per presunte irregolarità nei test d’accesso”.

Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta l’allarme lanciato dall’Osservatorio, secondo il quale sarà rimpiazzato solo il 75% dei 56 mila medici che il Ssn perderà nei prossimi anni. Sempre secondo l’Osservatorio, per tamponare la falla occorrerebbe un aumento non solo delle specializzazioni ma anche delle immatricolazioni a Medicina.

“Aumentare adesso gli accessi a Medicina, a fronte dei quasi ventimila medici che rimarranno bloccati nell’’imbuto formativo’ tra soli due anni, appare quantomeno inopportuno – continua Anelli – oltreché inutile, visto che questi medici finiranno il loro percorso tra undici anni, quando la gobba pensionistica, che raggiungerà il suo apice nel 2025, sarà ormai superata. Lo dimostra uno studio dell’Anaao, pubblicato anch’esso oggi, che quantifica tra l’altro lo spreco di risorse pubbliche dovuto a un incremento delle immatricolazioni”.

“Il problema della carenza di specialisti non si risolve aumentando i laureati ma aumentando i percorsi post lauream – conclude Anelli -. Occorrono almeno diecimila borse subito, più duemila per la Medicina generale. È imprescindibile, nel medio-lungo periodo, un intervento legislativo per cui a ogni laurea corrisponda una borsa”.

18 aprile 2019
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