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Vaccini Covid. Per l’Ugl chiudere gli hub periferici di Palermo è “una scelta illogica. No alla ritirata dal territorio”

Per il sindacato, la scelta di destinare tutte le attività e tutte le risorse al grande hub della fiera del Mediterraneo “non risolve alcun problema di contenimento in termini budget economico” e “contribuisce a rallentare se non ad ostacolare la lotta contro il virus”, in un momento in cui “i dati sulla percentuale dei vaccinati e di contagi nel territorio provinciale di Palermo, e non solo, sono ben lontani dalla soglia di sicurezza”. Chiesto l’intervento della Regione.

02 LUG - "No alla chiusura degli hub periferici con il trasferimento delle attività e di tutto personale all'interno del grande hub della fiera del Mediterraneo di Palermo." E' la presa di posizione della Ugl Sicilia, con il segretario regionale Giuseppe Messina e, per la Ugl Salute, il segretario regionale Carmelo Urzì ed il responsabile regionale dei Medici Raffaele Lanteri, nei confronti del piano del commissario provinciale per l'emergenza Covid-19.

Per Messina, Urzì e Lanteri si tratterebbe di “una scelta illogica e senza senso che, ovviamente non risolve affatto alcun problema di contenimento in termini budget economico come si vuol far credere, ma contribuisce a rallentare se non ad ostacolare la lotta contro il virus. In un momento in cui i dati sulla percentuale dei vaccinati e di contagi nel territorio provinciale di Palermo, ma purtroppo non solo, sono ben lontani dalla soglia di sicurezza, pensare ad una ritirata di armi e bagagli dalla frontiera ha il sapore di una resa se non di un fallimento. Proprio in questa fase si deve spingere l'acceleratore sulle esigenze dei singoli centri, invece che affidarsi all'unico enorme polo con la speranza che l'utenza si sposti dalla periferia al centro (inutile ricordare le distanze che separano i due punti in molti casi). Esattamente il contrario di ciò che avviene nelle altre province siciliane, dove si sta continuando ad offrire servizi di prevenzione capillari (ad esempio Catania con Bronte e Ragalna)”.

“Se si è sforato il tetto di spesa - aggiungono i rappresentanti dell’Ugl - sicuramente non è perché si è fatta la scelta giusta e doverosa di servire le zone omogenee dell'area metropolitana con gli hub, ma perché forse è stato creato un sistema di reazione non calibrato rispetto alle reali necessità del momento con relativa spesa magari poco oculata e proporzionata ai costi standard. Su questo è evidente che chi si è assunto la responsabilità lo dovrà fare fino in fondo. Chiediamo quindi all'Assessorato regionale della Salute di intervenire con immediatezza sulla questione, sulla base di quanto già dichiarato ieri dall'assessore Ruggero Razza, bloccando ogni intento accentratore e di tagli a cominciare da Palermo dove la situazione non richiede un abbassamento della guardia, anche alla luce dell'arrivo della variante Delta”.

“Tra l'altro appare curioso - secondo i sindacalisti - come, in concomitanza con l'indispensabile rinnovo dei contratti a termine del personale di queste strutture, l'Azienda sanitaria provinciale di Palermo stia procedendo ad un nuovo bando per assumere ulteriori risorse umane su base provinciale, mentre si pensa di smantellare il servizio degli hub periferici. Auspichiamo, di conseguenza, la vigilanza da parte dell'Amministrazione regionale perché non vorremmo che, proprio ora, venga perso il lavoro di tanti mesi e soprattutto di decine di professionisti per decisioni” che, per Messina, Urzì e Lanteri “a tutto sembrano fuorché orientate al buonsenso”.

02 luglio 2021
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